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Ondate calde a fine estate:

una tendenza oramai consolidata


sole

 

Una breve nota di Massimiliano Pasqui, ricercatore del Cnr-Ibimet (Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche), sul clima attuale e su quello atteso nei prossimi giorni.

 


20 Agosto 2011 - La seconda vera rimonta anticiclonica di matrice africana ci accompagnerà fino alla fine di agosto su tutto il territorio, con temperature che tra domenica e martedì raggiungeranno nelle regioni centrali i 35-40 °C di temperatura reale e supereranno abbondantemente i 40 °C di temperatura percepita. Un lieve indebolimento nelle seconda parte della settimana potrebbe essere insufficiente a spazzare via l'afa attualmente presente.

Negli ultimi anni siamo stati abituati ad assistere ad ondate calde nella parte finale dell'estate (agosto - settembre): era successo già nel 2009 e 2007, ad esempio, con punte intorno ai 40 °C. E' una tendenza oramai consolidata e documentata da anni in numerosi studi scientifici.

Questa seconda rimonta anticiclonica, dopo quella della prima decade di luglio, segue un lungo periodo di sostanziale debolezza, probabilmente dovuta a una debolezza delle circolazioni tropicali in Africa e India, alle quali si è sovraimposta un'anomalia delle temperature del mare Mediterraneo, più calde del normale nella parte occidentale. Questi elementi hanno concorso a determinare una locale debolezza dell'anticiclone sul Mediterraneo occidentale, con alcune anomalie importanti anche per il resto dell'Europa: molto fresca e piovosa nella sua parte occidentale, calda ad oriente.

In Italia, da un luglio più fresco della norma e piovoso al nord e da una prima decade di agosto con temperature notturne fresche come non se ne ricordavano da tempo, siamo passati gradualmente a una seconda metà di agosto soleggiata e calda, dove l'afa crescerà nei prossimi giorni soprattutto sulle regioni centro-meridionali. Al momento sembra che l'afa ci accompagnerà fino a fine agosto prima che l'Atlantico riprenda il sopravvento portando il refrigerio anche al di sotto delle Alpi.


Redazione

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