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Il "Festival dei Giardini" anticipa

la primavera a Pordenone

 

 

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È tutto pronto alla Fiera di Pordenone per la seconda edizione del "Festival dei Giardini" realizzato nell'ambito della 34ª edizione di "Ortogiardino" – il più importante Salone dedicato al giardinaggio e alla floricoltura del Nord Est, in programma dal 2 al 10 marzo 2013. Seguendo il tema scelto per quest'anno, “Natura e forme in giardino”, sedici bellissimi giardini condurranno i visitatori alla scoperta dei diversi punti di vista sulla concezione del giardino.

Numerose sono state le adesioni da parte dei progettisti per la selezione, a livello nazionale, ed i migliori progetti selezionati tra oltre 40 proposte originali si sono distinti per la loro creatività e per aver proposto soluzioni particolari, che non mancheranno di stupire ed ispirare i visitatori.

Tutti i progetti sono accomunati, nella progettazione e nella realizzazione, dalla particolare attenzione all'uso delle forme in giardino. Il cuore pulsante della selezione è la sfida di realizzare un giardino in uno spazio ridotto. Il gruppo di lavoro concepito dal progettista assieme al vivaista come realizzatore ed agli ulteriori partner tecnici ha creato come risultato degli allestimenti di altissimo valore progettuale, che portano il Festival ad essere punto di riferimento nella disciplina della professione dell'architettura del paesaggio ed uno dei pochi eventi di spessore a livello nazionale. I giardini in mostra:

– "Storia e colori in un frammento di paesaggio" dell'arch. Maria Elena Marani in collaborazione con Vivai Olivo Toffoli:

– "2600 anni Chahar bagh" di Glauco Pertoldi in collaborazione conTecnostudio Essepi;

– "Hortogonale" dell'arch. Paolo Zuliani in collaborazione con Vivai Marchesan;

– "Labirinto" di Giovanna Melpignano in collaborazione con Vivai F.lli Tusi;

– "Tangram" di DP Landscape Studio in collaborazione con Rugiano Martinuzzo Vivai;

– "I Cubi risolti" di Giovanni Feruglio in collaborazione con Vivai Flora;

– "Il gioco delle trasFORMAzioni nel giardino di Alice" dell'arch.Silvia De Anna in collaborazione con Filippetto Vivai Piante;

– "Ortobaleno" dell'arch. Maria Cristina Tullio in collaborazione con Legnolandia;

– "Le geometrie e la natura" di Carmen Zangranzo in collaborazione con Paolo Pizzinato giardiniere;

– "Naturalmente" del gruppo Untitled in collaborazione con Vivai Ballin e Florgarden F.lli Bruna;

– "Butterfly-Friches" di Andrea Moro e Pierluca Tondo in collaborazione con Vivai Tomasella Silvio;

– "Itinerari" dello Studio Bortolus Gnoato;

– "Il girasole" di Stefano Copat;

– "Natura e manufatti: autori di forme e colori" di Stefano Borselli in collaborazione con Vivai Lino Pivetta;

– "EIDOS: il giardino dei pensieri" degli arch.tti Federica Capellari e Giovanni Mancuso in collaborazione con Vivai Stanislao Barbazza;

– "Natura e forme in giardino: le 4 forme della sostenibilità" di Massimo Cainero e Loris Forte in collaborazione con Onelio Pizzolitto;

– "Servizi e soluzioni per l'architettura e le amministrazioni" di Miriam Zamai in collaborazione con Il giardino di De Prà.

 

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EVENTI COLLATERALI:

− Sabato 2 marzo (ore 13 – 15 - 18) e Domenica 3 marzo (ore 11:30 – 14), Show gardening promosso da DPLandscape Studio presso il "giardino Tangram" (Vivai Rugiano Martinuzzo - Pad.05) sul tema Tangram, ispirato alle geometrie del gioco cinese. Il tangram si trasformerà in un gioco che permetterà ai partecipanti di capire come creare, con forme e colori un mini spazio verde. Incontri dimostrativi gratuiti che avranno una durata di 40 minuti circa, una parte dedicata al verde e una ai contenitori.

− sabato 9 marzo (ore 15:30 presso la saletta del Pad. 05) incontro promosso dal Gruppo Untitled dal titolo “NATURALMENTE il territorio del Vajont rinasce da un'orchidea” con Giorgio Perazza, conservatore onorario per la botanica al Museo Civico di Rovereto, e scopritore assieme a Paolo Filippin della rara orchidea Liparis loeselii nemoralis, rinvenuta (allora non distinta) già in Friuli nel 1988 nei boschi di neoformazione in località Le Spesse, tra Erto e il residuo Lago del Vajont. Dopo di 50 anni dal disastro, questo bulbo rappresenta la capacità della natura di rigenerarsi e di riappropriarsi del paesaggio artificialmente modificato dall'azione dell'uomo.

 

PER SAPERNE DI+

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www.ortogiardinopordenone.it

 

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