Export piante vive aziende pistoiesi: 2024 da interpretare
Stabile il valore, ma negativi i dati degli ultimi tre mesi. Segnano il passo le esportazioni di piante ornamentali verso il Regno Unito, meno 4,5%. Aumentano le importazioni di giovani piante
Le esportazioni di piante vive del polo vivaistico pistoiese rivelano una realtà complessa, segnata da tendenze contrapposte nei mercati di destinazione. Il valore si è attestato nel 2024 a 349,9 milioni di euro, con un incremento marginale dello 0,19% rispetto all’anno precedente. I mercati Ue, pur tra mille difficoltà, hanno visto una crescita del 2,13%, al contrario le esportazioni verso i Paesi extra-UE hanno visto una flessione netta, con una riduzione del 6,55%, pari a circa 73 milioni di euro. Da evidenziare il significativo calo dell’export di piante vive nel Regno Unito, uno dei mercati storicamente più rilevanti per le aziende pistoiesi, passato dai 31 milioni del 2023 ai 26,2 del 2024 (meno 4,5%). Tale calo è anche frutto delle politiche britanniche che hanno reso molto più complessi i controlli fitosanitari in ingresso sulle piante.
«Il bilancio complessivo», spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia, «pur registrando un piccolo aumento sul totale delle esportazioni, evidenzia una certa flessione nel trimestre finale dell’anno (-3,65%). Una dinamica che, se da un lato riflette lo stallo in alcuni mercati, dall’altro dimostra la resilienza del settore pistoiese, che con 350 milioni di euro di export (il 37% del totale italiano) continua a mantenere una posizione di preminenza a livello nazionale e internazionale. L’Ue rimane il mercato chiave per le aziende pistoiesi».
È importante però sottolineare anche l’incremento delle importazioni, che hanno raggiunto i 50 milioni di Euro, un dato che a sua volta va interpretato. «L’aumento è principalmente dovuto all’Olanda, paese da cui provengono giovani piante», chiarisce Tesi. «Questo indica che i vivaisti pistoiesi stanno scommettendo sulla ripresa del mercato, acquistando piantine anche dall’estero per poi farle crescere nei loro vivai, così da avere piante ornamentali pronte per la vendita nei prossimi anni. Se, come tutti speriamo, cessasse l’attuale fase di incertezze geopolitiche, con guerre e altre conseguenze negative, la ripresa del nostro settore potrebbe essere davvero rilevante».
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