L’orologio delle piante e la sindrome da fuso orario
Le piante hanno un ritmo circadiano? Possono soffrire di jet lag? Se lo è chiesto Antony Dodd, ricercatore al John Innes Centre di Norwick, in Inghilterra, giungendo alla conclusione che sì, le piante soffrono la sindrome da fuso orario, ma rispetto ai mammiferi riescono a resettare più velocemente l’orologio interno che influenza numerosi aspetti della loro vita, dal ritmo di crescita alle fioriture stagionali, fino all’accumulo di amido quale riserva energetica.
È perciò fondamentale comprenderne il funzionamento, anche per migliorare la coltivazione. Gli studi dimostrano che tra le specie sussistono non poche differenze. Un diverso ritmo circadiano, per esempio, può influire sulle risposte della pianta ai pesticidi comunemente utilizzati in agricoltura, oltre che sulla fotosintesi e sulle reazioni agli stress ambientali.
Ne è una riprova la fotosintesi CAM (Crassulacean Acid Metabolism, ossia metabolismo acido delle crassulacee), propria delle succulente, che aprono i loro stomi durante la notte e non durante il giorno come le altre piante, per diminuire la traspirazione e sopravvivere in condizioni estreme.
Mariangela Molinari
[Tratto da IL FLORICULTORE, Marzo 2020]
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