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Verde e autismo: il potere delle piante per la promozione del benessere

 

L’autismo è una condizione del neurosviluppo che influisce sulla comunicazione, sull’interazione sociale e sul comportamento. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia riguarda circa un bambino su 77 tra i sette e i nove anni, con una prevalenza stimata dell’1,35%. Sono oltre 600mila le famiglie coinvolte, ma ancora troppo pochi gli ambienti che tengono realmente conto delle specificità sensoriali di chi è nello spettro

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di Nicole Mamone

Psicologa specializzata in Psicopatologia dell’apprendimento
Socia Fondatrice Accademia Italiana di Biofilia (AIB)

 

 

La Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, celebrata il 2 Aprile, ha offerto un’occasione importante per riflettere su come l’ambiente possa diventare un alleato concreto nel promuovere la salute e l’inclusione. Le persone nello spettro autistico hanno spesso una percezione sensoriale diversa – più intensa, più profonda – che può generare disagio, ma anche offrire grandi opportunità se gli spazi sono progettati con attenzione. In un'epoca sempre più dominata dalla tecnologia e segnata da ambienti chiusi, portare il verde nelle case, nelle scuole e nei luoghi di lavoro non è una semplice scelta decorativa, ma una necessità. Lo è ancor di più per le persone con disturbi dello spettro autistico (ASD), che spesso vivono l’ambiente circostante in modo amplificato. Inserire piante, fiori ed elementi naturali negli spazi quotidiani si rivela un autentico strumento di cura, capace di trasformare gli ambienti in luoghi che accolgono, proteggono e favoriscono il benessere. È questo il cuore del biophilic design, o progettazione biofilica: un approccio progettuale validato scientificamente, che migliora la qualità della vita rendendo gli spazi più armoniosi e inclusivi.

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Ogni persona con autismo è unica, con esigenze e sensibilità proprie. Tuttavia, molte condividono una diversa percezione dell’ambiente, che rende fondamentale la creazione di spazi calibrati, in grado di sostenere il benessere psicofisico e la regolazione emotiva. In questo senso, il verde si conferma un prezioso alleato. La presenza di piante e fiori, se integrata con consapevolezza, aiuta a ridurre lo stress, favorire la concentrazione e stimolare le capacità cognitive, come mostrano numerosi studi. La natura, con la sua capacità di offrire stimoli sensoriali delicati e prevedibili, può diventare un potente strumento di inclusione.

I profumi naturali possono esercitare un effetto terapeutico, purché scelti con attenzione. Le fragranze troppo intense rischiano di essere sovrastimolanti, mentre quelle più tenui facilitano la regolazione sensoriale. La Lavanda, ad esempio, è nota per le sue proprietà calmanti e ansiolitiche; la menta trasmette una sensazione di freschezza utile nei momenti di tensione; il rosmarino stimola la concentrazione e può favorire la memoria e l’attenzione.

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Il colore delle piante non è meno importante. I colori naturali, a differenza di luci artificiali o tinte eccessivamente vivaci, stimolano i sensi in modo armonico e progressivo. Il verde delle foglie, il blu dei Fiordalisi, le tinte pastello di alcune Rose sono tutte tonalità che favoriscono il rilassamento e la focalizzazione. E la luce? Anche quella può fare la differenza: una luce naturale, non abbagliante, come quella filtrata dal Ficus benjamin, favorisce il ritmo sonno-veglia e sostiene l’equilibrio psicofisico.

Piante come la Felce, il Filodendro o la Camomilla, con le loro forme morbide e rassicuranti, contribuiscono alla creazione di ambienti visivamente accoglienti, particolarmente adatti a persone con una spiccata sensibilità sensoriale.

Ma il potere della natura non si ferma alla vista o all’olfatto. Il suono dell’acqua che scorre, il fruscio delle foglie e l’aria che filtra attraverso i rami: tutti questi elementi costituiscono una sinfonia di sensazioni che facilitano la regolazione sensoriale.

Anche il tatto ha un ruolo fondamentale. Le foglie vellutate della Stachys, la corteccia ruvida degli alberi o l’erba soffice sotto i piedi sono solo alcuni esempi di stimoli tattili che, per la loro prevedibilità e varietà, risultano benefici per chi ha difficoltà di integrazione sensoriale.

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Tra le soluzioni più efficaci per sostenere il benessere delle persone nello spettro ci sono i giardini sensoriali: spazi progettati per offrire esperienze multisensoriali controllate e terapeutiche. Vista, udito, tatto, olfatto e talvolta gusto vengono coinvolti in percorsi pensati per stimolare senza sovraccaricare. Le piante calmanti come Melissa, Camomilla o Salvia offrono stimoli delicati che facilitano la regolazione emotiva e riducono ansia e stress. Ma i giardini sensoriali sono anche spazi dove si può apprendere, interagire, esplorare: raccogliere fiori, camminare su percorsi tattili, riconoscere profumi e texture diventa un modo per sostenere lo sviluppo motorio, cognitivo e sociale.

Un esempio virtuoso in Italia è il giardino terapeutico “La Rosa di Gerico” a Pistoia, uno spazio che include percorsi sensoriali, piante aromatiche e aree gioco progettate in modo inclusivo. Qui, le persone nello spettro autistico possono non solo godere del contatto con la natura, ma instaurare una relazione affettiva e di cura con essa, in un contesto pensato per accogliere senza invadere.

L’evidenza scientifica è ormai solida: la natura, se integrata nella vita quotidiana attraverso scelte progettuali consapevoli, può fare una reale differenza per chi vive condizioni di neurodivergenza. Non servono grandi interventi: anche una singola pianta ben scelta può avere un impatto positivo. Ciò che conta è ascoltare i bisogni individuali e creare spazi attraverso la collaborazione dei diversi professionisti coinvolti. In questo modo, il verde diventa molto più di un elemento decorativo: diventa una carezza silenziosa, una presenza viva che accoglie, protegge, sostiene. Un alleato concreto nella costruzione di un mondo più umano, inclusivo e armonioso per tutte e tutti.

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AIB-Accademia Italiana di Biofilia

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