Xylella, Centinaio: «I furbetti
devono essere puniti»
Il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo esorta il Parlamento ad accelerare l’approvazione del decreto legge sulle emergenze
La Puglia vivaistica messa in ginocchio da Xylella e gelate richiede a gran voce risposte rapide e concrete e il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, invita il Parlamento ad accelerare la conversione in legge del decreto sulle emergenze in agricoltura varato dal Consiglio dei ministri il mese scorso.
«Il provvedimento è già attuativo», spiega Centinaio. «Deve essere convertito in legge da entrambi i rami del Parlamento. La prossima settimana andrà alla Camera, poi al Senato. Ho chiesto di accelerare e di presentare emendamenti che sono disposto a valutare. Potrei aver sbagliato, ma ciò va dimostrato».
All’indomani del varo i commenti sono stati contrastanti. «È una scatola vuota con molti obiettivi, pochi strumenti e ancor meno risorse, che delude le grandi aspettative che aveva generato nelle imprese duramente colpite da calamità senza precedenti», questo è il parere espresso del presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Il ministro – giunto nelle prefetture di Bari e Lecce per incontrare le Istituzioni locali, le associazioni agricole e gli imprenditori e raccogliere proposte e pareri dai diretti interessati – è invece convinto della bontà del decreto. «Abbiamo previsto un piano che punisce chi non rispetta la battaglia contro la Xylella. Chiedo che le forze dell’ordine mi diano una mano contro chi viola la normativa. I furbetti devono essere puniti».
In un’intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno, Gian Marco Centinaio ha usato parole forti. «La Giordania ha già deciso l’alt all'import. L’emergenza sta diventando nazionale. La malattia è stata sottovalutata e le responsabilità sono sia politiche sia civili. La politica deve fare scelte, il fatto che piacciano o meno non importa. Io, per esempio, non devo essere amico di tutti, ma pensare al bene del Paese. Non posso pensare che, nel momento in cui la scienza trova soluzioni, alcuni soggetti si improvvisino scienziati. Il piano Silletti avrebbe risolto e ora in Puglia avrei parlato di altro».
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