Luglio 16, 2024

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PLUMERIA, il sogno polinesiano

 

Detto anche Frangipane, in onore del nobile romano che ne “catturò” la fragranza, è il fiore che impreziosisce le collane di benvenuto tahitiane, le stesse che incorniciarono l’amore tra Marlon Brando e la bellissima Tarita Teriipia

 

di Anny Pellecchia

 

Era il 1962, nella splendida isola di Tahiti, Marlon Brando durante le riprese de “Gli Ammutinati del Bounty” si immedesimò talmente nella parte del comandante Fletcher che finì per sposare Tarita Teriipia, l’attrice polinesiana che dava il volto alla principessa dell’isola. Chiunque abbia visto il film non potrà mai dimenticare l’incontro tra il bel capitano e l’indigena.

La danza di benvenuto è una scena magnifica: Tarita, di una bellezza imbarazzante, muove il corpo al ritmo della musica con movenze talmente sensuali da lasciare senza fiato. Le sue forme perfette sono ricoperte solo di fiori profumati, il sorriso è ammaliante e lo sguardo intrigante si intreccia a quello di Marlon. Non sono solo due attori, sono due giovani che si stanno davvero innamorando. Il primo bacio pieno di desiderio che i due si daranno nascosti tra le felci, incorniciati dai fiori delle loro collane, rimane un’immagine simbolo del sogno polinesiano.

Tutto il film è un tripudio di fiori, che sono autentici protagonisti della scena. Ci sono momenti dove sia gli ufficiali inglesi sia le comparse locali (ne furono usate ben 6.000) sono ornati con collane e ghirlande fiorite. È in questo contesto tropicale che il fiore della Plumeria si è incastonato nella mia mente! Quando anni fa vidi per la prima volta le belle piante al Mercato dei Fiori, rimasi sorpresa perché tutto attorno mancava lo scenario paradisiaco che viveva nella mia mente. Provai la stessa sorpresa nel vederle sui balconi siciliani durante un viaggio alle Eolie. Aguzzai la vista per accertarmi che fossero davvero fiori di Plumeria. Sì, erano loro. «Altro che gerani!», pensai sorridendo tra me.

 

rtf plumeria bounty min

SUL SET | Marlon Brando e Tarita Teriipia con le tipiche collane di fiori polinesiane.

 

Tuttavia anche la Trinacria è una terra magica, è pure essa è un’isola, qualche botanico avventuriero, innamoratosi perdutamente della Plumeria l’avrà rapita per piantarla ed averla per sempre con sé.

In effetti, la Plumeria giunse in Europa alla fine del Settecento e fu portata in Sicilia non a caso dagli inglesi. Il clima si prestò senza difficoltà alla coltivazione della pianta sia in piena terra che in vaso. L’orto Botanico di Palermo vanta ancora oggi gli esemplari più antichi d’Italia.

 

FRAGRANTE E SEDUCENTE

Ancora un’altra isola, questa volta siamo a Rodi, in Grecia: la bella Plumeria ha scelto di rimanervi. Filari di siepi si possono ammirare ovunque, tanto che un cliente habitué del negozio fu così gentile da mandarmi entusiasta addirittura un video.

Con l’aumento delle temperature la Plumeria sta colonizzando anche la mia regione. A Salerno iniziano ad attecchire superando senza timore i brevi freddi invernali. Consiglio comunque i clienti di mettere le piante a dimora almeno per un paio di mesi.

Tutti ma proprio tutti amano la Plumeria, del resto i suoi fiori sono così belli che ovunque la pianta abbia attecchito ha sempre trovato ottima accoglienza. Il fiore è incantevole e la sua superfice appare morbida e liscia al tatto come la pelle delle belle polinesiane! Il profumo che emana è dolce e speziato nello stesso tempo. Un intreccio sensuale di note di vaniglia, cannella, rosa.

 

L’ORIGINE DEL NOME

Questa fragranza ricca di sensazioni ricorda quella creata nel Cinquecento dal marchese romano Muzio Frangipane: senza saperlo era riuscito a catturarla creando un profumo che ricordava proprio quello della Plumeria. Un’affinità olfattiva talmente vicina che il nome del nobiluomo si trasferì alla pianta. Infatti ancora oggi molti chiamano la Plumeria col nome Frangipane.

Plumeria invece è il nome in onore del botanico ed eccellente pittore francese Charles Plumier (1646-1706), che nel corso della sua vita setacciò in lungo e largo le coste americane e le Antille a caccia di piante.

 

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TRINACRIA, AMORE A PRIMA VISTA | La Plumeria giunse in Europa nella seconda metà del Settecento e si diffuse con rapidità in Sicilia per mano degli inglesi. Il clima particolarmente mite favorì la coltivazione della pianta sia in piena terra che in vaso. L’orto Botanico di Palermo vanta ancora oggi gli esemplari più antichi d’Italia.

 

A SUD, INSEGUENDO I PROFUMI

Anche quest’estate la Plumeria sarà protagonista indiscussa nel mio negozio. Dico sempre ai clienti che mi sento un po’ come Salgari, non potendo viaggiare immagino attraverso i fiori di essere nella loro terra d’origine.

La Plumeria mi proietta automaticamente lontano, nelle isole da sogno della Polinesia. È quasi il tramonto, sono scalza, la sabbia della spiaggia è tiepida, ho appuntati in petto inebrianti Frangipane, il loro profumo si mescola con l’odore del mare, respiro profondamente e ripeto tra me un detto di quel popolo gentile: “Volgi lo sguardo verso il sole e le ombre cadranno dietro di te”. Felice Estate a tutti!

 

[Tratto da IL FLORICULTORE, Luglio-Agosto 2018]

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

  


Anny Pellecchia

>> Cresciuta nello storico negozio di fiori di famiglia a Salerno e in un giardino incantato realizzato da mio padre Ugo Pellecchia non potevo che continuare la tradizione e scrivere le mie "Riflessioni tra i fiori" per Il Floricultore. Perché il mondo del verde ha sempre qualcosa da raccontare!

       

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