Fabrizio Tesi per altri 5 anni alla guida di Coldiretti Pistoia

Vogliamo essere un punto di riferimento in uno scenario globale complicato e una componente proattiva del Distretto, con regole e accordi nuovi e chiari, ha dichiarato poco dopo la rielezione. «Non ci interessa avere un ruolo egemone, ci interessano il vivaismo pistoiese e tutte le positive ricadute sul territorio»

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Fabrizio Tesi confermato all’unanimità presidente di Coldiretti Pistoia per altri cinque anni

 

Fabrizio Tesi è stato confermato all’unanimità presidente di Coldiretti Pistoia. In carica dal 2017, il legale rappresentante di Giorgio Tesi Group avrà altri cinque anni di mandato alla guida dell'associazione di categoria. Questi sono i nuovi consiglieri eletti nel corso dell’Assemblea: Marini Sara, Pagliai Daniela, Attucci Serena (Coldiretti Giovani Impresa), Pagni Giuseppe, Remo Chiostri (associazione Pensionati), Andreini Guido; quest’altri sono i confermati: Giorgi Paolo, Massaro Alessandro, Marchini Alfio, Ferroni Simone, Niccolai Paolo e Nieri Michela (Coldiretti Donne Impresa). Parteciperanno ai lavori del Consiglio anche Don Luciano Tempestini (Consigliere ecclesiastico) e Giuseppe Corsini (Presidente agriturismi di Terranostra Pistoia).

«Come Coldiretti siamo stati un punto di riferimento sugli scenari molti complessi e complicati degli ultimi tempi», ha dichiarato Tesi nel discorso programmatico alla presenza dei soci e delle autorità. «Ringrazio tutta la Coldiretti per la fiducia con cui sostiene il mio nuovo mandato. E ringrazio tutti voi per la presenza».

Il presidente ha toccato i temi all’ordine del giorno di un’agenda economico-sociale sempre meno prevedibile, con fattori esogeni che stravolgono la quotidianità di cittadini e imprese: covid, poi l’invasione russa in Ucraina, il clima da nuova guerra fredda e infine gli effetti del cambiamento climatico che si manifestano in continuazione martoriando sempre più zone della penisola.

«Per tutti questi motivi è opportuno ottimizzare le risorse, valorizzando le competenze, superando le inefficienze che spesso derivano dalla cultura del provincialismo inutile: non ce lo possiamo più permettere, neppure nel nostro settore principe che è il vivaismo ornamentale, nel quale come polo pistoiese rappresentiamo il 40% dell’export nazionale in tutto il mondo. Da sempre abbiamo la nostra idea di distretto: non ci interessa avere un ruolo egemone, anche se i numeri della rappresentatività potrebbero darcelo. Ci interessano il vivaismo pistoiese e tutte le positive ricadute sul territorio. E l’unica condizione che poniamo è che anche gli altri soggetti coinvolti abbiamo lo stesso approccio: le altre associazioni di categoria, l’Associazione vivaisti e gli altri attori, piccoli e grandi».

L’assemblea annuale è stata l’occasione per fare il punto su tutto il settore agricolo. «La lungimiranza delle idee proposte da Coldiretti unita al nostro attaccamento alla bandiera gialla», ha continuato Tesi, «ha avuto come risultanza che il settore primario viene nuovamente visto come elemento strategico per tutti, dalla classe politica, dagli amministratori e soprattutto da noi italiani».

 


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