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A destra la forma del campo elettrico di Geranium magnificum resa visibile dall’applicazione di una speciale polvere carica.

[Foto: Dominic Clarke e Daniel Robert]

L'ULTIMA SCOPERTA SCIENTIFICA

 

Nel farsi pubblicità, i fiori hanno una “carica” in più

 

I fiori e gli insetti impollinatori comunicano tra loro con segnali elettrici che rinforzano i segnali chimici (odori) e visivi (colori) e indicano se un fiore è già stato “visitato”

 

18 Giugno 2013  - I metodi utilizzati dai fiori per comunicare non sono meno sofisticati di quelli ideati da un’agenzia pubblicitaria. Ma ogni pubblicità di successo per essere tale deve saper raggiungere in maniera efficace il proprio bacino d’utenza.

I colori vivaci, la forma e le fragranze sono le “armi” più note usate dai fiori per attirare gli insetti impollinatori. Ma fino ad oggi non si sapeva che essi emettono anche una serie di segnali elettrici (equivalente a una sorta di insegna a neon) che gli insetti impollinatori, come i bombi, sono in grado di trovare e decifrare. A scoprire questo sconosciuto e sofisticato metodo di comunicazione sono stati i ricercatori dell’Università di Bristol (Inghilterra) guidati dal prof. Daniel Robert. Lo studio è stato pubblicato lo scorso 21 febbraio in “Science Express”.

Le piante, si sa, emettono una debole carica elettrica di segno negativo. A loro volta, le api acquisiscono una carica positiva svolazzando nell’aria. Quando un’ape si avvicina a un fiore non avviene alcuna scintilla, ma si forma una piccola forza elettrica che è utile a fornire informazioni.

Posizionando degli elettrodi negli steli delle petunie, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che quando un’ape tocca un fiore, il potenziale elettrico di quest’ultimo cambia e rimane così per diversi minuti. L’ipotesi dei ricercatori è che probabilmente si tratta di un modo da parte del fiore di segnalare agli altri insetti che è già stato “visitato” (un po’ come fanno i taxi con la scritta che si spegne per indicare che è temporaneamente occupato).

Ma la vera sorpresa per i ricercatori è stato scoprire che i bombi sono in grado di individuare e, quindi, di distinguere i diversi segnali elettrici dei fiori. E inoltre che le api sono in grado di imparare più velocemente la differenza tra due colori quando i segnali elettrici sono attivi.

Resta ancora un enigma, invece, su quali sono gli organi di senso che permettono a questi insetti di individuare i campi elettrici. Sebbene i ricercatori un’idea se la sono già fatta: i peli dei bombi reagiscono, sollevandosi, proprio come i nostri capelli di fronte ad una carica elettrostatica, dando indicazioni sulla provenienza del campo elettrico.

(Ro.Sa.)

 

[Tratto da "Il Floricultore", Aprile 2013]

 

 



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