Verde pubblico, a Milano
la collaborazione con i privati funziona
In 12 anni aumentati del 350% gli accordi siglati con cittadini, aziende, associazioni e società per la cura di aiuole e giardini. Di questi oltre l’80% rinuncia a esporre il proprio logo
Quello di Milano non è un caso isolato, perché sono ormai molte le città italiane da Nord a Sud che si appellano ai privati per curare una parte del verde pubblico. Al capoluogo lombardo spetta però il primato di essere stata tra le prime grandi municipalità ad avviare un simile progetto. All’inizio della sperimentazione, nel 2005, gli accordi siglati erano 100. Oggi sono 451, per una crescita di circa il 350%.
Sempre più cittadini, aziende, associazioni e società dunque si prendono cura del verde pubblico di Milano stipulando appositi contratti con l’Amministrazione. I numeri sono stati resi noti durante il convegno “Pubblico e privato per una Milano più bella e verde”, organizzato dal Settore Verde del Comune che, oltre a illustrare i meccanismi della sponsorizzazione e della collaborazione, ha rinnovato a tutta la città l’invito a prendersi cura di aiuole, parterre alberati, porzioni di parchi, rotonde, aree sportive, alberi.
Dei 451 contratti attivi, 369 riguardano collaborazioni realizzate senza esposizione del logo. In questi casi i soggetti che hanno prestato tempo e denaro per abbellire lo spazio verde prescelto hanno rinunciato alla facoltà di promuovere il proprio impegno e di “ripagarsi” attraverso un ritorno di visibilità.
Un atteggiamento virtuoso che denota un alto senso civico: molti privati sono interessati esclusivamente a curare personalmente gli spazi che circondano il proprio condominio, il proprio negozio o i propri uffici pur di poter vivere e lavorare in una città più verde e più bella.