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Salvo Sottile con la ricercatrice Rita Baraldi dell'Istituto di Biometereologia del CNR di Bologna [Foto: RAI]

 

A “Mi manda Rai Tre” protagoniste le piante

che combattono l’inquinamento indoor

 

In studio la ricercatrice del CNR Rita Baraldi da tempo a fianco del CNFFP nel diffondere la conoscenza degli innumerevoli benefici del verde pubblico e privato

 

“Mi manda Rai Tre”, storico programma TV condotto ogni giorno da Salvo Sottile, questa mattina (10 ottobre) ha affrontato un tema di grande interesse per il nostro settore: la capacità delle piante da interni di catturare gli inquinanti presenti negli ambienti domestici e di lavoro.

In studio la dott.ssa Rita Baraldi primo ricercatore dell'Istituto di Biometereologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che da tempo è impegnata a fianco del Coordinamento Nazionale della Filiera del Florovivaismo e del Paesaggio a diffondere la conoscenza degli innumerevoli benefici del verde pubblico e privato, anche e soprattutto sulla nostra salute. Le piante da interno mostrate al pubblico sono state invece fornite da un’azienda iscritta all’Associazione Italiana Centri di Giardinaggio.

 

LA FORZA NASCOSTA DEL VERDE

«Il mito che le piante non possano essere posizionate nella stanza da letto è da sfatare, certo vanno scelte quelle adatte. Ad esempio, la Sansevieria di notte produce ossigeno e assorbe l’anidride carbonica», ha spiegato Baraldi. «Nel resto delle stanze, la Dracena marginata allontana alcune sostanze tossiche come lo xylene, il toulene, la formaldeide e il tricloroetilene, la Chlorophytum elatum elimina l’86% della formaldeide e il 96% di monossido di cabonio, il Philodendron domesticum assorbe fino al 90% di formaldeide».

Il sistema verde può contribuire alla mitigazione ambientale e al benessere dell’uomo. Le piante per formare i carboidrati che costituiscono la biomassa (tronco, foglie, radici e rami) rimuovono la CO2 dall'atmosfera liberando ossigeno e contribuendo al sequestro di carbonio e alla diminuzione dell'effetto serra. «Si stima che una pianta in media possa sequestrare dai 50 ai 250 gr di PM10 (le cosiddette polveri sottili) l’anno, però le capacità decontaminati sono diverse a seconda della specie, quindi nella pianificazione del verde urbano da esterno va prestata attenzione al tipo di vegetazione da utilizzare per ottimizzare l’azione benefica», ha concluso la ricercatrice.

 

 


       

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