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Alla conquista dei Millennials 

 

I Millennials, i nati tra gli anni ‘80 e il 2000, sono sempre più sotto i riflettori di ricerche e indagini che ne scandagliano gusti e attitudini di consumo. A osservarne le esigenze nel settore floricolo ci ha pensato Jen Calhoun, marketing specialist per il Nord America della tedesca Benary. Sul magazine statunitense Greenhouse Grower precisa le prerogative di questa fascia di mercato: difficilmente possiede un giardino e, quando acquista una pianta, è per collocarla sul balcone o su uno scaffale vicino alla finestra del soggiorno. In genere non è molto ferrata in materia quindi ha bisogno di corrette informazioni per le cure necessarie. Invece le piante spesso vengono vendute con un’etichetta generica, tipo “Fiorisce in tutte le stagioni”. Va da sé che se l’esemplare muore, i Millennials, colpiti da delusione e senso di colpa per averlo fatto morire, si allontaneranno da un nuovo acquisto. Ai rivenditori si consiglia dunque di vendere piante più grandi e esporre chiare indicazioni di coltivazione in modo che possano anche essere fotografate. Per l’industria, invece, occorre pensare a un approccio più accattivante.

I Millennials desiderano fare esperienza e divertirsi: dare un nome alle proprie piante, ospitarle in contenitori originali, farci un selfie e pubblicarlo su Instagram, utilizzarle in cucina e conoscerne la storia. Senza dimenticare che sono attratti da forma e texture delle foglie. Tanto che per loro, più delle fioriture, può rivelarsi attraente una bella composizione di grasse o succulente.

 

Mariangela Molinari

 

[Tratto da Il Floricultore, Gennaio-Febbraio 2017]

 

       

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