«Per la Festa della Donna scegli un fiore italiano»
L’appello di Asproflor per l’8 marzo: «Comprare un fiore italiano vuol dire sostenere l’occupazione e l’economia
di un importante comparto del nostro Paese, e fare, fuor da ogni dubbio,
anche una scelta ambientale»
«Per la Festa della Donna scegli un fiore italiano». È l’appello lanciato dalla associazione di floricoltori Asproflor, in occasione dell’8 marzo.
«Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica», spiega il presidente Renzo Marconi, «nei confronti del comparto florovivaistico italiano, che vive un momento di grande difficoltà. Con l’8 marzo è quasi certo che la scelta del consumatore cadrà su un prodotto italiano, perché la grande maggioranza della produzione di mimose è ligure, non così, purtroppo, accade per molti altri prodotti, come ad esempio le rose».
«La concorrenza straniera è fortissima», prosegue Marconi. «Le produzioni “low cost” avvengono in Paesi anche molto lontani, come il Kenya, e il trasporto avviene tramite aereo, con tutte le immaginabili conseguenze sull’inquinamento. La concorrenza è feroce, e per questo chiediamo agli italiani un’attenzione in più: comprare un fiore italiano vuol dire sostenere l’occupazione e l’economia di un importante comparto del nostro Paese, e fare, fuor da ogni dubbio, anche una scelta ambientale».
Per quel che riguarda la produzione di mimosa in Italia, secondo Asproflor, nel Centro-Nord si registra una diminuzione del 40% rispetto al 2011, in particolare in Liguria e Toscana, a causa dei forti venti e delle temperature molto basse del mese scorso. Nonostante questo i prezzi all'ingrosso non hanno registrato aumenti significativi (dai 5 ai 13 Euro al chilo a seconda della qualità). Anche la primula, una produzione a larga diffusione in Piemonte e coltivata in molte aziende associate ad Asproflor, ha subìto notevolissime perdite a causa del freddo, con una perdita secca, quantificabile in 1.500.000 di vasi in questa sola regione.
