Sisma in Emilia. CIA: lo stop dell’Imu rischia di essere una beffa

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Il presidente della Cia chiede interventi del governo per evitare che iter burocratici lunghissimi costringano cittadini e imprenditori a pagare le imposte

 

28 Maggio 2012 - «Non vorremmo che dopo il danno, gravissimo, ci fosse la beffa». Così si è espresso il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in merito alle notizie che arrivano dalle zone terremotate dell’Emilia e secondo le quali la sospensione del pagamento dell’Imu e delle altre imposte sarà possibile solo per coloro, cittadini e imprenditori, che hanno avuto l’accertamento dei danni da tecnici abilitati della Protezione civile.

«Vista ormai ravvicinata la scadenza del 18 giugno dell’Imu, l’accertamento - ha aggiunto Politi - sarà assolutamente impossibile per i cittadini e per tutte le aziende, comprese quelle agricole, lesionate e crollate. Chi in pochi secondi ha visto stravolta la propria vita e distrutto la propria attività, sarà costretto a pagare un’imposta che, considerata la drammaticità della situazione, appare francamente fuori luogo».

«Il governo, quindi, deve intervenire immediatamente e - ha rimarcato il presidente della Cia - predisporre misure che consentano ai cittadini e agli imprenditori delle zone devastate dal sisma di usufruire della sospensione dell’Imu e delle altre imposte, al di là dei sopralluoghi e delle certificazioni da parte dei tecnici predisposti, come peraltro è sempre avvenuto in altri eventi calamitosi».

       

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