Decreto Sviluppo: nuovi pesanti oneri burocratici

e costi per i piccoli agricoltori

 

La CIA evidenzia la pesantezza degli adempimenti fiscali previsti dalla legge. La soluzione scelta dal legislatore è dannosa per tantissime imprese agricole di dimensioni ridotte

 

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21 Dicembre 2012 - In sede di conversione del Decreto Sviluppo è stata inserita una disposizione che obbliga i piccoli produttori agricoli, quelli che non superano i 7 mila Euro di vendite nell'anno, a produrre l'elenco dei clienti e dei fornitori con cui hanno intrattenuto rapporti commerciali nel corso dell'anno. Si tratta di un ulteriore adempimento burocratico, che comporterà costi aggiuntivi per tantissimi piccoli imprenditori agricoli costretti a registrare tutte le fatture di acquisto e le autofatture di vendita e ad inviare telematicamente, quindi con la necessità di essere assistiti adeguatamente, l'elenco di queste operazioni. E’ quanto sottolinea la CIA-Confederazione italiana agricoltori.

Non è accettabile – afferma la CIA – per il mondo agricolo questo nuovo orpello. Allo stesso modo appare molto discutibile la motivazione usata dal legislatore. La rintracciabilità delle produzioni non si controlla attraverso un adempimento fiscale, dove viene riportato il solo nominativo del cliente e del fornitore e non il prodotto agricolo e alimentare.

Per la Cia, si è, quindi, in presenza di una soluzione inefficace, oltretutto dannosa per le centinaia di migliaia di piccoli imprenditori che saranno costretti a subire così un ulteriore abuso, senza ragione.


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