Alberi esotici nell'arco alpino, workshop on-line con oltre cento ricercatori ed esperti

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Il 25 e 26 Febbraio con il coordinamento della Fondazione Mach confronto via Zoom sulla gestione delle specie esotiche

 

Robinia, ailanto, acero americano, ciliegio tardivo, abete di Douglas sono solo alcune delle oltre cento specie introdotte in Italia a scopo ornamentale e che si sono diffuse rapidamente soprattutto in ambito urbano e periurbano. L’impiego di queste piante è controverso. Difatti da un lato procura benefici, per esempio si adattano meglio ai cambiamenti climatici e quindi sono meno esigenti soprattutto nella fase iniziale della manutenzione, dall’altro genera non pochi problemi proprio perché – grazie alla loro capacità di adattarsi – entrano in competizione con le specie indigene alle quali sottraggono spazio vitali, alterando gli equilibri degli ecosistemi forestali.

I vantaggi e i rischi potenziali legati alla presenza di alberi non nativi nelle regioni geografiche europee sono al centro del workshop internazionale "Sustainable Use and Management of Non-Native Trees in Urban, Peri-Urban and Forest Ecosystems in the Alpine Region" coordinato dalla Fondazione Edmund Mach nell’ambito del progetto Alptrees coordinato dall’Istituto di ricerca forestale di Vienna, che vede coinvolto come partner il Comune di Trento e come “osservatore” il Servizio foreste della Provincia autonoma di Trento. L’evento si svolge in formato digitale il 25 e 26 febbraio alla presenza di oltre cento ricercatori ed esperti dell’area alpina.

 

PER SAPERNE DI+

https://www.alpine-space.eu/project-event-details/en/8144

 

PER SEGUIRE IL WEBINAR SU ZOOM

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeldYNKpeh8HNVHwxiMWj4gKjZC3oLk7fLkKxffutR3CvU6Cw/viewform

       

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