Una pianta come simbolo delle 200 migliori invenzioni del 2024
Per pubblicizzare il numero speciale dedicato a questo tema, la rivista americana Time Magazine sceglie una Petunia bioluminescente
Da più di vent’anni il quindicinale americano Time Magazine dedica un numero autunnale alle migliori invenzioni dell’anno, destinate a cambiare il modo in cui viviamo, lavoriamo, giochiamo e pensiamo a ciò che è possibile. Le candidature – presentate da redattori e corrispondenti della testata sparsi nel mondo – vengono giudicate in base a originalità, efficacia, obiettivi e impatto.
La buona notizia è che diverse tra le 200 “Best inventions of 2024” sono legate al mondo del verde: per esempio, ci sono un centro residenziale californiano per la salute emotivo-comportamentale di bambini e ragazzi circondato da querce, rosmarini e lavande (categoria "Design"), e un tagliaerba completamente robotizzato che riesce persino a scrivere parole nell’erba (categoria "Household").
Ancora più bella, però, è la notizia che una pianta è stata scelta per pubblicizzare lo speciale: si tratta della Petunia ‘Firefly’ della start-up statunitense Light Bio, premiata nella categoria "Outdoors". «Il suo fiore bianco è bioluminescente, cioè emette luce, proprio come una lucciola (in inglese “firefly” - NdR)», spiegano i creatori, che per la cultivar hanno sfruttato i geni isolati da diversi funghi con questa proprietà. «La maggior intensità si ha nel bocciolo, mentre l’effetto diminuisce man mano il fiore matura».
In realtà la prima pianta resa luminosa dall’ingegneria genetica risale a una quarantina di anni fa; la novità di 'Firefly' è l’essere disponibile per il pubblico, che può così portare in casa, sul balcone o in giardino un pezzetto di flora “fantascientifica”, stile film Avatar. «Abbiamo voluto mostrare come la scienza possa essere molto più che “semplicemente pratica”, ovvero gioiosa», ha dichiarato a Time il CEO di Light Bio, Keith Wood.
Francesca Trabella
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