NOTE PERSONALI – È morto Enrico Farina, padre nobile del florovivaismo italiano
Ricercatore del CREA di Sanremo, ha sperimentato e introdotto, con la moglie Carla Dalla Guda, nuove specie per produzioni floricole da reciso e da vaso. I suoi studi sono una pietra miliare del settore. Ospitiamo il ricordo di Arturo Croci
Enrico Farina con la targa del Premio Fabio Rizzi per il Professionista del Verde 2006
Enrico Farina, nato a La Spezia nel 1947, ci ha lasciati a Sanremo il 2 maggio 2022. Si era laureato presso l’Università di Pisa, facoltà di chimica. A partire dal novembre 1977 ha iniziato a lavorare per l’allora Istituto Sperimentale per la floricoltura di Sanremo (oggi CREA) e ben presto dal laboratorio è passato ad occuparsi attivamente di molti degli aspetti che riguardavano le piante e la loro coltivazione.
Conobbi Enrico e sua moglie, la dottoressa Carla Dalla Guda, quasi dall’inizio della nostra avventura floricola, ovvero dalla fine degli anni Settanta. Io alle prime armi, editore di una rivista appena nata, Flortecnica; Enrico e Carla avevano messo a punto delle soluzioni chimiche per la colorazione delle fronde. Poco dopo Enrico e i suoi collaboratori organizzarono a Sanremo una giornata tecnica sul Lisianthus (Eustoma russellianum), una coltura allora pressoché sconosciuta in Europa. Avevano invitato il dottor Mark Roh dell’Usda di Beltsville, il ricercatore che l’aveva introdotta. Con Franco Cereda e Alessandro Arnoldi partimmo in auto da Milano per andare ad ascoltarlo. Tornammo stanchi a tarda notte.
Da quel momento in poi Enrico ed io siamo diventati amici; pian piano abbiamo compreso che potevamo contare l’uno sull’altro “verso un obiettivo comune”, ovvero fare del nostro meglio e disinteressatamente per far crescere il settore florovivaistico.
Fra i contributi più rilevanti offerti da Farina al mondo della floricoltura e del vivaismo ricordiamo la messa a punto del progetto di automazione per l’irrigazione delle serre attraverso sistemi di gestione centralizzata e informatizzata (sensoristica, meccatronica avanzata, sistemi centralizzati di gestione tramite internet e GPS) che permettono il controllo a distanza, su serre diverse e posizionate in località diverse, delle operazioni di irrigazione e delle tecniche relative al fuorisuolo. Tutte le azioni necessarie sono descritte in tre volumi, tuttora unici ed attuali.
La curiosità di “ricercatore” ha spinto Enrico e i suoi collaboratori, compresa la moglie Carla, anche alla ricerca, sperimentazione e introduzione di nuove specie per produzioni floricole da reciso e da vaso, sino alla programmazione delle produzioni floricole. Le sue ricerche rappresentano una pietra miliare del florovivaismo e la sua eredità deve essere ancora pienamente conosciuta e apprezzata.
Nel “tempo libero” si dedicava intensamente a una sua grande passione: “il Giardino dei Viburni” sito in località Vezzanelli di Zignago (SP), non per niente a questa specie ha dedicato ben tre volumi.
Il nostro mondo gli è stato riconoscente. Nel 2006 a Enrico Farina è stato assegnato il Premio Fabio Rizzi come "Professionista del verde" per il suo lavoro di ricerca, docenza e di divulgazione.
L’ultima avventura che ci ha unito ha riguardato la pubblicazione del volume “Photinia, Pittosporum e Idesia”, terminato da pochi giorni. Stavamo pensando a come renderlo noto e presentarlo agli operatori. Credo che questo sia l’ultimo grande regalo che Enrico Farina, Carla Dalla Guda e Timoteo Paterniani hanno fatto ai florovivaisti italiani e del mondo. È stato anche l’ultimo regalo che Enrico ha fatto a me. Insieme abbiamo vissuto esperienze uniche e straordinarie. Grazie Enrico, amico vero. Ancora e sempre viva la vita, soprattutto adesso.
Arturo Croci
Alla moglie Carla, ai figli, ai nipoti e ai colleghi del Crea le più sentite condoglianze dalla Direzione e dalla Redazione de Il Floricultore, dal mondo della floricoltura e da Arturo.
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