Nuovo spot sulla sicurezza sul lavoro:
la Regione Piemonte non ha apprezzato
Pubblichiamo la nota diffusa dall'Ufficio stampa della Giunta regionale piemontese a commento del recente spot ideato per promuovere la sicurezza sul lavoro. In particolare nel commeto dell'assessorato regionale all'Agricoltura si legge che: «Lo spot dipinge l’agricoltura quale attività pericolosa nei confronti di chi la pratica e di coloro che consumano il prodotto finale. Uno dei soggetti protagonisti del filmato è infatti una persona intenta a distribuire ingenti quantità di pesticidi su piante verdi riposte attorno. Attraverso un montaggio superficiale di immagini, è stato gettato discredito su un’intera categoria di lavoratori, presentando in modo del tutto differente rispetto alla realtà il comparto agricolo del Paese».
L'assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, commeta così: “Il nuovo spot inerente alla sicurezza sul lavoro, giocando con immagini forti, pur di catturare l’attenzione dello spettatore non si preoccupa di gettare fango sull’agricoltura nostrana. Oltretutto dipingendo una realtà del tutto sbagliata: l’Italia rappresenta uno dei Paesi europei che non solo è in linea con le norme del settore per quanto concerne l’utilizzo degli agrofarmaci, ma addirittura ha applicato in anticipo rispetto al resto dell’UE determinati rigorosi regolamenti. Inoltre negli ultimi anni, sempre l’Italia, oltre a diminuire in termini di quantità l’utilizzo di sostanze idonee alla tutela delle colture, ha migliorato la qualità dei prodotti utilizzati, riducendo notevolmente l’utilizzo di composti pericolosi per ambiente e persone. La maggioranza dei fruitori dello spot queste informazioni però non le conosce ed è condizionata dal filmato».
«Va inoltre sottolineato con fermezza - prosegue Sacchetto – che da decenni, con particolare intensità negli ultimi anni, le istituzioni competenti hanno impegnato una consistente porzione di tempo e risorse con il fine di garantire formazione ed educazione alla sicurezza nell’ambito del comparto rurale. Regolamenti e direttive rigorose in tal senso sono applicate da tempo e rappresentano il presupposto dell’attività agricola moderna del Paese. Inutile dunque, nonché controproducente, dar seguito a campagne allarmanti fondate su argomentazioni lontane dalla realtà rurale italiana».
«Mi viene spontaneamente da dire di smetterla con queste campagne gratuite a danno del comparto agricolo – conclude Sacchetto-, lasciamo lavorare coloro che con impegno dedicano le proprie giornate ai campi, impegnandosi (a proprie spese), oltre che a coltivare, ad adottare misure costose e non sempre convenienti con il solo scopo di diminuire, se non annullare del tutto, le ricadute sull’ambiente. Non capisco perché, ancora una volta, gli autori dello spot abbiano concentrato l’attenzione sull’agricoltura “dimenticando” altri settori dell’economia molto più impattanti sull’ecosistema del pianeta».