Expo 2015, la serra del futuro galleggia e non consuma 

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Dalla ricerca italiana arriva la serra modulare galleggiante in grado di produrre cibo, senza consumare suolo, acqua dolce e energia chimica. “Jellyfish Barge”, questo il suo nome, che sarà presentata ufficialmente in occasione dell'Expo di Milano.

Jellyfish Barge nasce da un progetto di Antonio Girardi e Cristiana Favretto (Studiomobile) ed è stato sviluppato da un team multidisciplinare coordinato dal prof. Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’università di Firenze. Un prototipo funzionante è stato costruito e installato a fine giugno 2014 nel canale Navicelli tra Pisa e Livorno per essere monitorato e nel caso implementato nei mesi successivi in attesa di essere presentato ufficialmente a maggio all’Expo di Milano.

La struttura – in grado di produrre acqua dolce grazie alla sola energia del sole – è composta da un basamento in legno di circa 70 mq che galleggia su dei fusti in plastica riciclati, sopra cui viene montata una serra in vetro per le coltivazioni. All’interno della serra un sistema di coltivazione idroponica garantisce un risparmio di acqua fino al 70% rispetto alle culture tradizionali, grazie al riuso continuo dell'acqua. Il sistema ha un innovativo impianto di automazione con monitoraggio e controllo remoto. L'acqua necessaria viene fornita da dei dissalatori solari disposti lungo il perimetro, in grado di produrre fino a 150 litri al giorno di acqua dolce e pulita da acqua salata, salmastra o inquinata. La distillazione solare è un fenomeno naturale: nei mari, l'energia del sole fa evaporare l'acqua, che poi ricade come acqua piovana. In Jellyfish Barge il sistema di dissalazione solare replica questo fenomeno naturale in piccola scala, risucchiando l'aria umida e facendola condensare in dei fusti a contatto con la superficie fredda del mare. La poca energia necessaria a far funzionare le ventole e le pompe verrà fornita da pannelli fotovoltaici, da mini turbine eoliche e da un innovativo sistema che sfrutta il moto ondoso per produrre elettricità.

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Secondo la FAO le strategie per lo sviluppo agricolo che abbiano chance di successo nel lungo periodo, dipendono non solo dall’innovazione tecnologica, ma anche dalla capacità dei piccoli coltivatori di essere agenti economici in grado di soddisfare le proprie esigenze. Perciò Jellyfish Barge si propone come un sistema a basso costo in grado di garantire sicurezza idrica e alimentare fornendo acqua dolce sia per i bisogni umani che per la coltivazione. Il sistema è innovativo anche nella sua capacità di dare risposte efficaci con risorse limitate. Per questo motivo Jellyfish Barge è stata pensata di taglia relativamente ridotta, in grado di sostenere circa due nuclei familiari, rendendo semplice e fattibile la sua costruzione anche in condizioni di ristrettezze economiche. È comunque modulare, per cui un singolo elemento è completamente autonomo, mentre più serre affiancate creano un organismo più resistente e più forte. 

       

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