TRICENTENARI | Gli strabilianti Taxus baccata dei giardini reali di Hampton Court Palace a Richmond (Londra).
Dal regno vegetale l’evoluzione
dei farmaci antitumorali
Dal Podophyllum peltatum al più comune Taxus baccata, i principi attivi e le soluzioni alternative per scongiurare l'estinzione delle specie
In un articolo pubblicato sul sito dei Kew Gardens di Londra, la scienziata Melanie-Jayne Howes ripercorre il ruolo del regno vegetale nello sviluppo di farmaci antitumorali. Analizzando il Podophyllum peltatum, per esempio, gli studiosi hanno isolato il suo principale principio attivo, la podofillotossina, presente in quantità superiori in P. hexandrum, che risulta essere la prima fonte per sintetizzare i farmaci antitumorali etoposide e teniposide. Per non minacciare la sopravvivenza di una pianta tanto importante, oggi il suo commercio è regolamentato da accordi internazionali.
Purtroppo, invece, nel caso del Taxus brevifolia, fonte naturale del paclitaxel, l’estrazione indiscriminata del principio attivo dalla sua corteccia ha portato nel corso delle ultime tre generazioni a una riduzione del 30% della popolazione.
La ricerca ha condotto a soluzioni più sostenibili (oggi il paclitaxel è ottenuto anche dalle foglie e dai ramoscelli del più comune Taxus baccata) e a nuove scoperte: da un costituente del fitocomplesso del Cephalotaxus, per esempio, è stata ottenuta l’omacetaxina, usata contro la leucemia. (M.M.)
[Tratto da IL FLORICULTORE, Maggio-Giugno 2018]
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