Mosca dell'olivo: le proposte di FEM per una difesa sostenibile

Diffusione della pianta erbacea perenne Inula viscosa e trappole per la cattura massale, queste le azioni sostenibili promosse per limitare l’impiego di prodotti fitosanitari

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Per contrastare la mosca olearia (Bactrocera oleae), un insetto parassita che danneggia le olive, la Fondazione Edmund Mach promuove la campagna “Adotta un’Inula viscosa”. L’iniziativa è rivolta ai possessori di un orto o un giardino, ma soprattutto agli olivicoltori e alle amministrazioni pubbliche delle valli del Sarca e valle dei Laghi, dove si concentra la coltivazione dell’olivo in Trentino.

 

Inula viscosa popup

UNA PIANTA UTILE DA ADOTTARE IN ORTI, GIARDINI, AIUOLE PUBBLICHE E ROTATORIE STRADALI

Inula viscosa è una pianta erbacea perenne dai fiori gialli appartenente alla famiglia delle Asteraceae. È diffusa in ambiente mediterraneo, soprattutto lungo i litorali, ma negli ultimi anni si sta diffondendo verso nord, favorita dal riscaldamento climatico. In Trentino è stata rinvenuta per la prima volta nel 1999 dal Museo Civico di Rovereto. La specie costituisce un habitat naturale per molti insetti ausiliari che si rivelano efficaci nel contrastare la diffusione della mosca olearia. Per tale ragione ora la FEM sta proponendo di diffonderne l’impiego. Inula viscosa può essere acquistata presso alcuni vivaisti della provincia o nei negozi dove si vendono piantine per l’orto. Va piantata in un luogo soleggiato dell’oliveto, del giardino, in aiuole stradali o del centro urbano, o nell’orto, dove può crescere indisturbata, senza essere falciata.

 

CATTURA MASSALE DEGLI ADULTI

Sempre allo scopo di contrastare naturalmente la mosca dell’olivo, limitando l’utilizzo di insetticidi, FEM propone di ricorrere anche alla cattura massale tramite il posizionamento di specifiche trappole. L’azione consiste in una continua attività di attrazione e devitalizzazione degli adulti di mosca sia nei periodi di bassa che di alta fertilità. Questa pratica è iniziata nel 2001 sull’intera area olivicola dell’Alto Garda Trentino, coinvolgendo molti olivicoltori, e da allora viene riproposta annualmente poiché risulta efficace e di minore impatto. Lo scorso anno si è assistito a un picco della popolazione di mosca olearia tra marzo e aprile e ciò ha indotto a esporre apposite trappole in primavera. Si è trattato della prima esperienza simile realizzata a livello nazionale, che ha sortito risultati molto interessanti poiché ogni esemplare catturato in primavera contiene in modo significativo la popolazione estiva.

 

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