soldi_euroBanche: l’agricoltura

è in profonda sofferenza,

indebitate due aziende su tre

 

23 Aprile 2012 - «Nel settore primario il “credit crunch” ha raggiunto livelli insostenibili: oltre la metà delle aziende agricole italiane denunciano grandi difficoltà nell’accesso a finanziamenti e prestiti». Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati diffusi dall’Osservatorio di Confcommercio sul credito alle imprese del settore nel primo trimestre del 2012.

«Se nel terziario il 37 per certo delle aziende – ottiene meno credito di quello richiesto o non lo ottiene affatto, il quadro si fa ancora più cupo in agricoltura, dove all’assenza di liquidità corrisponde un aumento delle situazioni debitorie delle imprese. Ad oggi - spiega la Cia - ben due aziende agricole su tre sono gravate da debiti e tre su dieci non riescono più a fronteggiarlo, con il rischio di finire nella rete dell’usura e della criminalità organizzata».

«Ma non basta: accanto alla stretta creditizia, le imprese agricole scontano anche il peso eccessivo della burocrazia, che costa al comparto oltre 4 miliardi l’anno - continua la Cia - e soffrono l’aumento dei costi di produzione (soltanto il gasolio agricolo è raddoppiato in un anno con un onere aggiuntivo di oltre 5 mila Euro ad azienda), non compensati da una parallela crescita dei prezzi sui campi, che restano non remunerativi».

«Nel primo trimestre dell’anno - ricorda la Cia - l’agricoltura italiana ha perso 13.335 aziende (-1,6%), in valori assoluti il saldo più pesante tra i comparti produttivi del Paese. Ecco perché è indispensabile che ci sia un avvicinamento tra mondo bancario e pmi del comparto, un atteggiamento diverso e più aperto alle esigenze degli agricoltori. Anche perché l’assenza di credito e il prossimo arrivo dell’Imu rischiano di diventare un mix letale per il settore».

 

[Foto: European Community, 2012].

       

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