Brianza Plastica: la tradizione che sfida il futuro
Pochi operai, due fratelli tenaci e un capannone in affitto. È cominciata così, nel 1962, l’avventura di quest’azienda che, sessant’anni dopo, è una delle più importanti realtà mondiali del settore. La ricetta? Guardare sempre avanti per trovare il modo migliore di proteggere case e colture
Brianza Plastica nel 2022 ha festeggiato il 60º anno di attività e continua a investire, come ha fatto fin dal principio, per consolidare la propria presenza sia nel settore dei laminati in vetroresina che degli isolanti termici. L’azienda viene fondata nel 1962 a Besana in Brianza (MB). Allora è solo un laboratorio artigianale per la produzione dei laminati in vetroresina, ma nell’arco di pochissimi anni la produzione si evolve su scala industriale con il trasferimento, nel 1968, a Carate Brianza (MB), nella stessa sede produttiva e logistica che, con i suoi 60.000 metri quadrati di superficie, costituisce ancora il quartier generale del Gruppo.
Durante questi sessant’anni Brianza Plastica ha conseguito un tale successo che, forse, neppure l’ottimismo entusiasta dei fratelli Enrico e Giuseppe Crippa, i fondatori, aveva saputo prevedere. Cominciamo col dire che con i suoi materiali isolanti ha efficientato le coperture, fra tanti altri edifici, del Teatro alla Scala, di Palazzo Reale e Palazzo Marino a Milano, della Villa Reale di Monza, del Teatro Petruzzelli a Bari e della Reggia di Caserta; inoltre ha lavorato per la Nato nelle strutture di Sigonella e Aviano. Ebbene sì, perché nonostante porti orgogliosamente nel nome il chiaro riferimento a una piccola quanto industriosa regione italiana, la Brianza, questa impresa ha da tempo varcato i confini nazionali. E non solo per esportare i suoi prodotti rivolti anche al mondo agricolo, ma per aprire filiali commerciali in Francia e negli Stati Uniti. Allo storico stabilimento di Carate Brianza si sono poi via via aggiunti i siti produttivi di Ferrandina (MT), i due di San Martino di Venezze (RO), Ca’ Donà (RO), Ostellato (FE) ed il deposito commerciale di Nola (NA).
L’AVVENTO DELLA VETRORESINA
Facciamo un passo indietro per comprendere meglio il clima di fiducia in cui è immersa Brianza Plastica all’atto della nascita. L’anno seguente, il 1963, Giulio Natta riceve il premio Nobel per la Chimica per le sue ricerche sui polimeri. Sono in pieno boom economico, un periodo segnato dalla fiducia nel futuro. Una stagione straordinaria che, nel segno dell’innovazione, offre tante soluzioni capaci di rendere più confortevole la vita quotidiana. Tra le grandi novità di quel momento c’è la vetroresina. I laminati Elyplast® prodotti negli stabilimenti di Brianza Plastica conquistano speditamente tanti campi di applicazione: l’edilizia, le stazioni di servizio, le pensiline e le serre. La produzione di questo materiale, sia in lastre piane e curve sia in rotoli, nelle versioni ondulata, grecata o liscia, opaca o traslucida, prosegue tuttora. Avviene per laminazione in continuo con stratificazione di resina poliestere e rinforzo in fibra di vetro (PRFV). Nella versione standard, Elyplast è a base di resine ortoftaliche, stabilizzate ai raggi UV e a basso ritiro. «Elyplast, disponibile in versione translucida o opaca, è un prodotto leggero ed assai resistente», spiega Gianluca Della Pedrina, Sales manager GRP and polycarbonate Brianza Plastica (foto in basso), «ideale per la realizzazione di coperture, lucernari e tamponature verticali per edifici agricoli e industriali, allevamenti, serre, fungaie, passaggi coperti, porticati, pensiline, finestrature».
La gamma Elyplast è ampiamente utilizzata come elemento di copertura e tamponatura per serre a una o due falde o a tunnel. «È particolarmente apprezzata per l’ottima maneggevolezza, la resistenza meccanica e il passaggio luce, oltre che per la facilità di posa e la semplicità di movimentazione dei rotoli», chiarisce Della Pedrina. «Possono essere utilizzati sia la lastra, retta o curva, grecata o ondulata, che il rotolo ondulato».
RICERCA SENZA SOSTA
Nel corso degli anni, Brianza Plastica continua a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti nel settore vetroresina, ampliando la propria gamma. A consolidare la leadership dell’azienda non è solo l’aumento della produttività, ma anche un perfezionamento dei processi produttivi conseguito grazie alla sperimentazione ininterrotta. Nel 2019 viene inaugurato un nuovo e più ampio laboratorio chimico dotato di strumenti all’avanguardia per testare materie prime e prodotti finiti simulando i processi delle linee di produzione.
Nel 2021, nello stabilimento di Ferrandina (MT), in Basilicata, inizia la produzione delle lastre in policarbonato compatto Elysol®, che vanno ad ampliare ulteriormente l’offerta, permettendo all’azienda di soddisfare le crescenti esigenze dei mercati in cui è presente. «Le lastre, ondulate e grecate, in policarbonato compatto Elysol», commenta ancora il manager di Brianza Plastica, «sono caratterizzate da un ottimo livello di resilienza, che permette di attutire bene gli urti accidentali e l’impatto della grandine, garantiscono maggiore trasparenza rispetto a qualsiasi altro materiale plastico e, grazie alla protezione ai raggi UV, il normale processo di ingiallimento che caratterizza ogni materiale plastico è molto rallentato. Va da sé che tutte queste caratteristiche rendono Elysol un prodotto ideale per la costruzione di serre»
E DOMANI?
Per sessant’anni Brianza Plastica ha precorso i tempi e ha accompagnato passo dopo passo la crescita del Paese, offrendo soluzioni che hanno cambiato il modo di vivere gli spazi. La filosofia aziendale, però, non è guardare indietro per crogiolarsi sugli allori, ma avanti. E se in azienda domandate come s’immaginano il futuro e quali saranno le sfide da affrontare, la risposta è pronta: «La capacità di innovare resterà la ragione principale del successo, ma ciò su cui dobbiamo concentrarci tutti, da adesso, è l’ottimizzazione delle risorse nel rispetto dell’ambiente».
[Tratto daIL FLORICULTORE, Novembre-Dicembre 2022]
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