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Estate, stop ai fiori freschi

nei cimiteri: c'è chi dice no

 

Coldiretti insorge contro il divieto imposto per i prossimi 4 mesi dai sindaci in alcuni comuni italiani

 

Dal primo giugno in alcuni comuni italiani è scattato il divieto di portare piante e fiori freschi al cimitero. È l’effetto di alcune ordinanze adottate dai sindaci di diverse regioni, quali Supersano (LE) in Puglia, Giugliano (NA), Sarno (SA) e Casagiove (CE) in Campania. In queste e altre città sono stati affissi all’ingresso dei cimiteri cartelli per informare i cittadini che non è consentito porre fiori e piante freschi sulle lapidi. Il divieto sarà in vigore per i prossimi quattro mesi.

La restrizione, motivata dal fatto che nei mesi estivi le elevate temperature provocano una rapida decomposizione dei fiori, ha suscitato la viva reazione di protesta di Coldiretti «È paradossale», commenta l’associazione, «che le ordinanze dei sindaci mettano il dito sull’inquinamento provocato da un fiore che appassisce, mentre in molte delle nostre città sono sempre più frequenti le piccole discariche a cielo aperto provocate dai rifiuti che strabordano dai cassonetti e che per giorni nessuno passa a raccogliere. Mini discariche nelle quali proliferano i topi, litigano le cornacchie e i gabbiani sempre più aggressivi e, addirittura, razzolano i cinghiali».

Insomma secondo Coldiretti si tratta di un divieto assurdo, tanto più in un Paese come il nostro che è tra i leader nella produzione di piante e fiori in Europa.

       

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