Lombardia: via libera all’abbattimento
dei cinghiali per gli agricoltori abilitati
Lo ha deciso la Giunta regionale per contrastare il proliferare della specie, tutelare la sicurezza e proteggere le colture. L'attività di contenimento finora riservata solo alla polizia provinciale e ai cacciatori potrà essere condotta tutto l'anno
Procede con determinazione l’azione di contrasto all’incremento incontrollato del cinghiale intrapresa dalla Regione Lombardia. Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, aveva dichiarato lo scorso mese di aprile: «Siamo perfettamente consapevoli del problema e dell’importanza di dare rapida attuazione alla Legge regionale 19/2017 (Gestione faunistico - venatoria del cinghiale e recupero degli ungulati feriti – Ndr)».
E così è stato. Lunedì 11 giugno la Giunta presieduta da Attilio Fontana ha approvato una delibera destinata a far discutere. «Con questo atto», ha spiegato l’assessore Rolfi, «diamo la possibilità agli agricoltori, provvisti di regolare licenza, di abbattere tutto l’anno i cinghiali. Si tratta di un ampliamento dell’attività di contenimento finora riservata solo alla polizia provinciale e ai cacciatori».
La delibera definisce le prescrizioni che l’autorizzazione ai proprietari o conduttori dei fondi deve contenere, con particolare riferimento alla sicurezza, al coordinamento con le Polizie provinciali e agli accertamenti igienico-sanitari da condurre sui cinghiali abbattuti.
Regione Lombardia ha riassunto in un comunicato i danni provocati dai cinghiali alle colture agricole nel quinquennio 2013/2017 – si parla di 2.807 eventi denunciati su tutto il territorio regionale che hanno comportato 1.669.989 Euro di indennizzi – e anche il numero dei sinistri stradali cagionati – in questo caso sono 384 quelli denunciati per un risarcimento complessivo di 606.664 Euro.