Mai stati tanto al verde,
ecco come cambia il nostro Paese
In aumento la superficie forestale e il numero degli alberi, diminuiscono aree agricole, pascoli e prati. È la fotografia scattata dal primo rapporto Ispra “Territorio. Processi e trasformazioni in Italia”
Sorprende, ma nemmeno tanto l’immagine del territorio italiano fornita dall’Ispra nel primo rapporto “Territorio. Processi e trasformazioni in Italia”. Se è vero che da un lato siamo bombardati dagli appelli degli ecologisti e di tante associazioni che invocano più verde, è altrettanto evidente – almeno a chi viaggia – il fenomeno di spopolamento di ampie zone interne d’Italia e la conseguente rinaturalizzazione di vaste fette di territorio.
Così, dove un tempo c’erano pascoli, frutteti e altre coltivazioni, oggi è tornato il bosco. Sulle Alpi e ancora di più lungo gli Appennini è un processo evidentissimo. Ora arrivano i dati a confermare le sensazioni: in soli 5 anni (2012- 2017) gli alberi sono cresciuti del 4,7% arrivando ad occupare circa 14 milioni di ettari. A favorire l’avanzata del bosco – che oggi interessa il 40% del territorio e nelle zone montane arriva a coprire complessivamente il 65% del territorio – è proprio lo stato di abbandono delle aree agricole.
Le regioni con la più alta copertura arborea sono Liguria (80,7%), Calabria (67%) e Toscana (60,8%), nel conteggio sono però inclusi anche frutteti, uliveti, arboricoltura da legno e alberi in ambiente urbano.
Cresce dunque in Italia la quantità di verde, ma non per tutti. Il fenomeno si concentra nelle zone marginali del Paese e trascura invece le città dove, come si evince dal Rapporto Ispra, a salire sono i valori di copertura artificiale.
A vantare la maggiore percentuale di territorio ricoperto da alberi tra i centri urbani è Reggio Calabria con il 54,5%, seguita da Genova (54%) e Messina (49,9%). Roma si attesta al 21, 7%, mentre Milano si ferma al 10,7%. Il capoluogo lombardo si è imposto di recente all’attenzione della cronaca per i suoi progetti di forestazione urbana, ma scorrendo questi dati pare evidente che resta ancora molta strada da fare.