Agricoltura: verso lo stop alle pratiche sleali in Italia

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Approvato al Senato il disegno di legge che delega il Governo a dare attuazione alla Direttiva UE in materia. Ritardi nei pagamenti, modifiche unilateriali dei contratti, sottocosto, saranno ora sottoposti ad attività di vigilanza per scongiurare un fenomeno da tempo causa di forti squilibri

 

È stato approvato oggi al Senato (28 Ottobre 2020) il disegno di legge che affida al Governo, all’articolo 7, il compito di dare attuazione nel nostro Paese alla Direttiva (UE) 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.

Ad alterare la sicurezza, la qualità, la sostenibilità, la giustizia e l’equità dei rapporti commerciali concorrono ormai diffusamente varie pratiche scorrette quali:

– ritardi nei pagamenti ben oltre quelli concordati;

– modifiche unilaterali retroattive sui contratti;

– tagli di pagamenti di prodotti ritenuti deteriorati senza possibilità di contraddittorio;

– imposizione di pagamenti per servizi e iniziative non correlate al prodotto agricolo;

– rifiuto di sottoscrivere contratti scritti;

– abuso di informazioni confidenziali;

– ribaltamento di reclami di clienti senza possibilità di verifica sui fornitori;

– aste a doppio ribasso e vendite sottocosto con pratiche scorrette.

 

GLI STRUMENTI DI CONTRASTO

Per porre un freno a tutto ciò, con l’articolo 7 di questa legge di delegazione si è voluto mettere il Governo nelle condizioni di recepire la Direttiva europea e renderla efficace anche nel nostro Paese. Innanzitutto è stato designato l'ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) quale Autorità nazionale di contrasto deputata all’attività di vigilanza sull’applicazione delle azioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e alimentari. Inoltre è stato introdotto un rafforzamento e un coordinamento con l’art. 62 del D.L. 1 convertito con la legge 27 del 2012. Si è prevista poi una più puntuale definizione dei contenuti del contratto scritto e delle forme alternative.

In aggiunta a questo, i prezzi inferiori del 15% di quello calcolato da ISMEA come costo di produzione dei prodotti agricoli rappresenteranno condizione che faranno scattare la verifica della sussistenza della pratica commerciale sleale. Inoltre le organizzazioni professionali potranno stipulare accordi commerciali e attivare segnalazioni che faranno scattare accertamenti.

Si è introdotta infine la revisione del sottocosto e l’esplicito divieto di "aste a doppio ribasso", cioè una pratica che la gran parte degli operatori commerciali ha ormai escluso, ma che purtroppo continua a essere praticata da alcuni operatori, abbattendo di fatto i prezzi su tutto il mercato.

La parola ora passa al Governo, che è chiamato a tradurre in azioni tutti questi strumenti al fine di porre uno stop definitivo a ogni forma di pratica sleale in un settore vitale per la vita e il benessere di tutti.

 

SEGNALAZIONE DI PRATICHE COMMERCIALI SLEALI

Dal 30 Marzo 2020 è stata attivata la casella di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  per inviare segnalazioni da parte di organizzazioni agricole, associazioni di produttori e altri soggetti aggregati. Le segnalazioni saranno gestite dal MiPAAF, attraverso l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).

 

PER SAPERNE DI+

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15271

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