Tre temi chiave del florovivaismo: strumenti e soluzioni pratiche dal convegno di Coldiretti Lombardia e Assofloro
Pratiche commerciali sleali, gestione di sfalci e ramaglie, Popillia japonica: a Mariano Comense lo scorso 2 Febbraio 2023 sono intervenuti esperti nazionali per illustrare i provvedimenti e i più recenti studi volti ad affrontare con competenza ed efficacia queste problematiche rilevanti per tutte le imprese del settore florovivaistico
Un momento dell'intervento della presidente di Assofloro Nada Forbici. A sinistra, al tavolo dei relatori il presidente della SIA Andrea Pellegatta
Il convegno svoltosi lo scorso 2 Febbraio a Mariano Comense (CO), promosso da Coldiretti Lombardia e Assofloro ha approfondito tre aspetti delicati per il mondo del florovivaismo, pratiche commerciali sleali, gestione di sfalci e ramaglie, Popillia japonica, con l’ausilio di esperti, ciascuno intervenuto per la propria area di competenza.
Il primo argomento affrontato è stato quello della nuova disciplina contro le pratiche commerciali sleali alla luce del D.lgs. n.198/2021. «Abbiamo elaborato un accordo-quadro specifico per il florovivaismo», spiega Nada Forbici. «È frutto di un confronto durato a lungo, che testimonia l’importanza del lavoro in sinergia con la Consulta Florovivaismo Coldiretti, composta da imprenditori che conoscono bene il mercato di riferimento, gli interlocutori e i problemi concreti, oltre che con l’avvocatura della Confederazione».
Cinzia Coduti, avvocato Area Ambiente Coldiretti, si è concentrata sulla normativa nazionale in materia di sfalci e ramaglie. È stato ribadito che il materiale di risulta derivante dalle attività di cura del verde, pubblico e privato, non deve necessariamente essere considerato un rifiuto e può essere valorizzato attraverso pratiche agricole o altre filiere. Andrea Pellegatta, vicepresidente di Assofloro e presidente della SIA-Società Italiana di Arboricoltura, ha posto l’accento sulle opportunità offerte dalle buone pratiche derivanti dal riuso di tali materiali.
Panoramica della sala del convegno
Ultima questione, non meno importante, la gestione di Popillia japonica. Vincenzo Zagari del Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia ha ribadito l’importanza di collaborare con il Servizio Fitosanitario per individuare le soluzioni migliori per gestire l’insetto. Una di quelle applicabili ad alcune piante coltivate è di venderle a “radice nuda”, in modo da garantire l’assenza di larve di Popillia. Sul tema è intervenuto anche Nicola Mori, ricercatore dell’Università degli Studi di Verona, che si è concentrato sul Progetto Gespo (Nuovi metodi di lotta nella gestione integrata di Popillia japonica). Studiando l’influenza delle condizioni biotiche e abiotiche dell’insetto si è giunti a nuove conoscenze sia sulle larve sia sugli esemplari adulti e sono stati sviluppati nuovi protocolli per il controllo del coleottero. Qualche esempio? La gestione attenta di reti antinsetto, determinati trattamenti al terreno e un uso consapevole dell’acqua calibrata sulle reali esigenze idriche della pianta.
Il convegno si è concluso con l’intervento di Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese, che ha ribadito la necessità di valorizzare sempre di più il prodotto florovivaistico, come avviene per il resto dell’agroalimentare: «Non è più pensabile che gli enti pubblici sacrifichino le aree del verde o che negli appalti vadano al massimo ribasso o ancora che la grande distribuzione, quando vende i nostri prodotti, li presenti a prezzi così bassi che non consentono nemmeno di recuperare i costi di produzione».
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