Coltivazione di erbe aromatiche in montagna: tutte le novità in un convegno del Centro Laimburg

Dagli studi sull’idoneità di alcune varietà di melissa alle ultime indagini sulla biodiversità: ecco alcuni dei temi trattati durante l’evento organizzato in collaborazione con la Camera dell’Agricoltura del Tirolo e la Fondazione Edmund Mach

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Foto: Centro di Sperimentazione Laimburg, All

 

Presso il Centro di Sperimentazione Laimburg, fondato nel 1975 per svolgere ricerche sull’agricoltura e la qualità degli alimenti in Alto Adige, opera da tempo il gruppo di lavoro Coltura Arative e Piante Aromatiche che sta indagando vari ambiti, dalla gestione ottimale dei concimi alle selezioni varietali, fino alle prove di copertura delle colture erbacee nei mesi invernali. Venerdì 14 Ottobre, si è svolto il primo Convegno sulle erbe aromatiche per condividere con i coltivatori e tutti gli interessati le nuove conoscenze fin qui acquisite.

Per l’agricoltura montana quello delle erbe aromatiche è un’interessante coltura di nicchia. In Alto Adige le prime aziende agricole hanno iniziato a trattarle in modo professionale nel 1982. Oggi sono 47 quelle attive su una superficie totale di circa 18 ettari. Complessivamente, si coltivano circa 120 diverse piante medicinali e spezie, tra cui soprattutto menta piperita e melissa. Le aree interessate si trovano per lo più ad altitudini comprese tra i 530 e i 1.700 metri.

 

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Melissa: l’altitudine incide sulla resa e sul contenuto di olio essenziale

Un importante prerequisito per il successo della coltivazione delle erbe e della loro successiva trasformazione in prodotti di alta qualità è la scelta della varietà più adatta al luogo di coltivazione. Alessia Castellan del gruppo di lavoro Coltura Arative e Piante Aromatiche del Centro Laimburg ha testato, tra il 2018 e il 2020, sette diverse varietà di melissa per verificarne l’idoneità alla coltivazione a diverse altitudini. Con una resa di oltre cinque tonnellate per ettaro a 620 metri e di quattro tonnellate per ettaro a 1.100 metri, “Citronella” e “Quedlinburger” si sono dimostrate le varietà migliori. Differenze evidenti tra varietà sono state riscontrate anche nel contenuto e nella composizione dei principali componenti degli oli essenziali. In media, la melissa dovrebbe avere un contenuto di olio essenziale di almeno 0,1-0,3 % e una resa fogliare di due-quattro tonnellate per ettaro.

 

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Biodiversità: habitat ospitali per gli insetti

Le aree su cui si coltivano erbe aromatiche sono di solito molto piccole, quindi ospitano varietà diverse in uno spazio molto ristretto. Ciò offre un’ampia gamma di fiori e piante agli insetti. In un progetto congiunto tra Centro di Sperimentazione Laimburg ed Eurac Research, che ha coinvolto tre siti vicino a Merano, Wiesen/Pfitsch e Siusi, i ricercatori hanno potuto raccogliere una grande varietà di insetti e aracnidi. Tra gli impollinatori prevalgono le api selvatiche, i sirfidi e le api mellifere. Secondo gli studiosi, i risultati di questo monitoraggio possono essere in parte trasferiti anche agli orti domestici e agricoli ricchi di specie, dato che le varie erbe vengono spesso coltivate tradizionalmente anche in giardino.

 


 

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