Più valore al verde, più valore alla vita
L’Associazione Florovivaisti Italiani lancia un Manifesto per sensibilizzare cittadini e politica sulle potenzialità del Green Deal, l’ambizioso progetto promosso dall’UE per ritrovare un equilibrio tra le attività umane e la natura. Un invito al dialogo e al confronto che deve investire prima di tutto le tante anime del nostro settore
L’Associazione Florovivaisti Italiani ha diffuso un Manifesto per «sensibilizzare i cittadini e la politica in vista dei nuovi impegni del Paese, affinché la transizione verde non sia un’occasione mancata». Il riferimento è al Green Deal, il progetto strategico promosso dall’Unione Europea per far sì che le attività umane possano raggiungere una sostenibilità climatica e ambientale da qui al 2050.
Il nostro auspicio è che la Carta possa concorrere a far crescere anche la consapevolezza del florovivaismo, un comparto che vive e opera immerso nella natura e che è chiamato a investire costantemente in tecnologie e innovazione per rispettare l’ambiente da cui trae linfa vitale.
Da alcuni anni il settore sta imparando a valorizzare il proprio impegno a favore del paesaggio, della biodiversità e della vivibilità di ogni luogo. Tuttavia ancora oggi perdurano sacche di resistenza che non colgono fino in fondo il ruolo attivo e il peso che proprio il florovivaismo – in tutte le sue declinazioni, dai produttori di fiori, verde ornamentale e piante alimentari a quelli di alberi, arbusti e via discorrendo – può svolgere per migliorare la salute psico-fisica delle comunità.
L’emergenza sanitaria che stiamo attraversando potrebbe sollevare in modo definitivo un velo sulla necessità di restituire naturalità ai luoghi in cui viviamo e lavoriamo. Un rinnovato valore del verde può diventare il punto di partenza per rivoluzionare i nostri comportamenti e le nostre priorità.
Si legge nel manifesto dei Florovivaisti Italiani: «Il nostro settore economico può fare la differenza per fornire servizi ecosistemici alla collettività, per il contrasto al cambiamento climatico, per un’economia circolare e per nuovo benessere sociale. E noi siamo pronti e disponibili a confrontarci con tutti gli attori direttamente e indirettamente coinvolti nella rivoluzione che ci aspetta».
L’augurio che formuliamo noi de Il Floricultore è che tale disponibilità al confronto si manifesti e si concretizzi innanzitutto all’interno del nostro settore, perché solo se uniti e solidali potremo fare davvero la differenza.
Michele Mauri