Cimice asiatica, appello di FEM ai cittadini: «Mandateci esemplari vivi»
La Fondazione di San Michele all’Adige (TN) invita il mondo agricolo e tutta la popolazione a consegnare esemplari dell’insetto nocivo per favorire la riproduzione in laboratorio dei suoi antagonisti naturali, le “Vespe samurai”
La collaborazione fra mondo della ricerca, operatori professionali e cittadini è preziosa. E l’iniziativa intrapresa dalla Fondazione Edmund Mach giunge come una conferma. Tutti i cittadini del Trentino Alto Adige, agricoltori in primis, sono invitati a raccogliere le cimici asiatiche, che in questo periodo cercano abitualmente riparo nelle abitazioni, e a consegnarle nelle sedi FEM dislocate sul territorio provinciale di Trento.
La campagna di raccolta ha un obiettivo chiaro e preciso: riprodurre in laboratorio le cosiddette “Vespe samurai” (Trissolcus japonicus), antagonisti naturali dell’insetto che sta provocando forti danni all’agricoltura trentina. Occorrono ingenti quantità di uova, per questo è necessario che giungano migliaia di esemplari di cimice asiatica ai laboratori FEM.
I ricercatori raccomandano di raccogliere le cimici vive in un contenitore pulito e asciutto – vanno bene anche i barattoli di conserve recuperati – tapparlo con un coperchio in modo che non sfuggano e se possibile praticare piccoli fori per permettere il passaggio dell’aria. Gli insetti vanno consegnati prima possibile, e comunque entro un paio di giorni dalla cattura.
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