Caporalato, finalmente la legge
La Camera ha approvato in via definitiva il provvedimento: pene non solo per il "caporale" ma anche per il datore di lavoro e le imprese che sfruttano il lavoratore
Con 346 i voti a favore e nessun contrario, si sono astenuti i deputati di Forza Italia e della Lega, è stata approvata definitivamente la legge per il contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura. «Lo Stato», ha affermato il ministro Maurizio Martina, «risponde in maniera netta e unita contro il caporalato con questa nuova legge attesa da almeno cinque anni. Ora abbiamo più strumenti utili per continuare una battaglia che deve essere quotidiana, perché sulla dignità delle persone non si tratta. E l’agricoltura si è messa alla testa di questo cambiamento, che serve anche a isolare chi sfrutta e salvaguardare le migliaia di aziende in regola che subiscono un’ingiusta concorrenza sleale».
Vediamo le principali novità contenute nel provvedimento che si compone di 12 articoli ed è stato promosso da cinque ministeri: Politiche agricole, Giustizia, Lavoro, Economia e Interno.
Pene anche per le imprese che sfruttano il lavoratore
Previste pene non solo per il caporale, ma anche per le imprese che sfruttano il lavoratore: fino a sei anni di carcere (che possono arrivare ad otto se c’è violenza o minaccia) per chi commette il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Oltre al carcere, è punito anche con una multa da 500 a 1.000 Euro per ciascun lavoratore reclutato, che possono arrivare fino a 2.000 Euro per ogni lavoratore se vi è l'aggravante della minaccia o violenza.
Inasprimento degli strumenti penali
Si stabiliscono nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato, dalla confisca dei beni, come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, all’arresto in flagranza, fino all’estensione della responsabilità degli Enti.
Indennizzi per le vittime
Si è deciso di estendere le finalità del Fondo Antitratta anche alle vittime del delitto di caporalato, considerata l’omogeneità dell’offesa e la frequenza dei casi registrati in cui la vittima di tratta è anche vittima di sfruttamento del lavoro.
Interventi per l’accoglienza dei lavoratori agricoli stagionali
Le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, attraverso un piano congiunto di interventi per l’accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli. L’obiettivo è tutelare la sicurezza e la dignità dei lavoratori ed evitare lo sfruttamento ulteriore della manodopera anche straniera. Il piano presentato dai Ministeri del lavoro e delle Politiche sociali, delle Politiche agricole alimentari e forestali e dell’Interno sarà stabilito con il coinvolgimento delle Regioni, delle province autonome e delle amministrazioni locali nonché delle organizzazioni di terzo settore.