NOTE PERSONALI - Lutto per la floricoltura calabrese, si è spento Renato Papaianni

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Renato Papaianni, tra i più grandi produttori floricoli italiani, è scomparso all'età di 75 anni lo scorso 15 Aprile a Bisignano (Cosenza). Alla moglie Caterina, ai figli Simona, Antonio e Domenico, ai collaboratori dell’azienda, le più sentite condoglianze da parte della direzione e redazione de Il Floricultore e del mondo florovivaistico italiano. Lasciamo la parola a due suoi affezionati amici, Arturo Croci e Carla Sentel, ai quali abbiamo chiesto di tracciare un ricordo e un pensiero personale.

 

La Floricoltura Papaianni fiorirà per molti anni ancora

Conoscevo Renato dai primi anni Settanta. Inizialmente per me era solo uno dei tanti operatori del settore, non si metteva molto in mostra, sempre discreto, posato. Poi, quando l’ho conosciuto meglio, ho scoperto in lui un grande amico con una personalità tenace e determinata. Renato, come tanti, è partito dal nulla ma con la volontà di fare. È sempre stato disponibile a condividere informazioni e conoscenza con i colleghi. L’ho incontrato spesso da Russo, alla Mediterranea e in tante altre aziende, dove consigliava in tutta onestà le operazioni migliori da fare. Renato ha lasciato una eredità importante e unica, non solo ai suoi figli ma soprattutto al florovivaismo italiano ed europeo.

La sua vicenda professionale è strettamente legata alla coltivazione del crisantemo programmato in Italia. Pochi ne conoscono la storia e questa mi è parsa l’occasione propizia per riportarla all’attenzione. Negli anni Sessanta, durante uno dei suoi viaggi in Inghilterra, a Saint Albans, presso l’Hertfordshire College of Agriculture, il dott. Vittorio Baldi, caposezione di floricoltura della Scuola di Minoprio, comprende appieno la potenzialità del crisantemo come coltura programmata per fiore reciso e in vaso. Fa giungere alla Scuola le prime talee radicate e nei primi anni Settanta organizza la prima mostra nazionale del crisantemo.

Nel frattempo la DCK (Danish Chrysanthemum Cuttings) stabilisce il suo centro produttivo in Sardegna, Brandkamp a Latina, la Fides e la Van Zanten in Calabria, in seguito anche la Barberet & Blanc e Vincenzo Albani investono in questa coltura.

Nei primi anni Settanta un giovane calabrese di nome Renato Papaianni, conseguito il diploma di perito agrario, va a lavorare presso una primaria azienda di produzione di Crisantemi: la Fides in Olanda. Nel 1972, durante l’inaugurazione di uno stabilimento, Fides incontra Franco Cilenti, un floricoltore che opera con i fiori recisi a Milano. Questi propone a Renato di trovare in Calabria delle serre a buon mercato per la coltivazione dei fiori recisi.

Le trova nella piana di Soverano a Bisignano, in provincia di Cosenza, e nel febbraio del 1973 la società di Cilenti e Papaianni inizia la produzione. In un’intervista del 2010 Renato ricorda volentieri quei momenti precisando però che «la località di Bisignano non era sicuramente l’ottimale per le coltivazioni floricole e del crisantemo, in inverno fa freddo (-2-3 °C), in estate la temperatura arriva a 38-40 °C, anche se fortunatamente l’umidità è bassa (25-30%) e quindi qui il cooling funziona molto bene. Ovvio abbastanza è fondamentale l’elevata luminosità che consente di ottenere una ottima qualità nel periodo invernale».

Per quattro anni i due lavorano in affitto producendo Crisantemi, garofani e Anthurium, poi la struttura viene rilevata e nel 1979-80 Renato liquida il socio diventando l’unico proprietario. Dagli originali due ettari di serre, oggi la Papaianni Group si presenta al mercato con 80 ettari di terreno, 30 ettari coperti da serre moderne e con due società: una produce su 28 ettari il crisantemo programmato per fiore reciso, l’altra, fondata nel 1998 e denominata Aurora, su 2 ettari automatizzati produce rose e piante in vaso.

Negli anni Ottanta e sino alla prima metà degli anni Novanta la produzione cresce in modo esponenziale. La redditività del crisantemo in quel periodo è ottima, anche se molte delle grandi aziende pioniere o chiudono o abbandonano la produzione in Italia. Renato Papaianni tiene duro, effettua investimenti oculati e avanzati per quei tempi, basti pensare che le serre prese in affitto inizialmente avevano solo la struttura, nessun impianto di irrigazione, di illuminazione/oscuramento e di climatizzazione. Renato investe tutto se stesso nell’azienda e soprattutto nei suoi collaboratori: «Ho dedicato quasi tutti gli anni della mia vita a questa azienda, forse trascurando anche la mia famiglia ma è ai miei figli e ai miei collaboratori che nel 2009 ho affidato questo patrimonio e spero che loro possano portare avanti il tutto con la passione e l’entusiasmo che io vi ho dedicato».

In quello stesso periodo, quando la marginalità è ancora buona, nel settore del crisantemo nascono anche altre aziende, soprattutto in Sicilia e in Campania. A partire dai primi anni del 2000, però, la produzione dei fiori recisi aumenta troppo, il consumo si riduce e così anche la marginalità. Allora Renato cambia strategia: «Credo che una buona azienda debba essere flessibile e vale a dire che è necessario ridurre e differenziare la produzione quando il mercato è in crisi, e questa è una delle ragioni del perché ho investito anche nella produzione delle piante in vaso. Oggi il mercato del crisantemo è diventato più difficile, specialmente in Olanda, le aziende hanno aumentato troppo la produzione e i mercati al consumo non assorbono l’eccedenza del prodotto. Cercare delle scorciatoie per tagliare i costi può sembrare facile ma spesso, così facendo, si incide negativamente sulla qualità. Questa non è la strada delle Aziende Papaianni, noi mettiamo costantemente tutto l’impegno possibile per fornire al mercato e quindi ai consumatori, un prodotto di qualità superiore e sono sicuro che questo alla lunga darà i suoi frutti».

Grazie Renato, soprattutto adesso: Viva la vita!

Arturo Croci

 

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Caro Renato, ci mancherai tantissimo

Purtroppo in un periodo così difficile dove si legge ovunque "Andrà tutto bene", ricevere la notizia della perdita improvvisa di un caro amico, ti lascia senza parole.

È venuto a mancare un uomo che è stato un grande esempio nel settore floricolo. Una persona umile d'altri tempi, di sani principi con grandi valori, onesta, sempre pronto ad ascoltare e dare buoni consigli. Un uomo che dal nulla ha saputo costruire una grande azienda, investendo sempre nella sua attività con grande passione e coraggio per migliorare continuamente la qualità dei suoi fiori!

Posso dire di essere cresciuta nel settore anche grazie a lui. Era un orgoglio per me poter dire a chiunque di conoscerlo.

Caro Renato, ci mancherai tantissimo. Con grande affetto,

Carla Sentel


       

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