NOTE PERSONALI - Ricordo di Mario Valsesia, principe delle azalee

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La figura dell'amico florovivaista scomparso all'età di 84 anni nel ricordo di Silvano Frigo, ex direttore della Florcoop e già presidente del Consorzio dei Fiori Tipici del Lago Maggiore

 

La notte del 30 Marzo 2020 ci ha lasciato Mario Valsesia, una delle figure più rappresentative della floricoltura del Lago Maggiore. La sua scomparsa, oltre a lasciare un vuoto incolmabile nel comparto del Verbano, ci priva di un amico sincero e leale con il quale abbiamo collaborato per molti anni.

Mario era nato nel 1936 in una famiglia contadina: il papà Agostino era fattore in una piccola azienda agricola di Solcio di Lesa (NO), sulle sponde del Lago Maggiore fra Arona e Stresa. Ancora giovane inizia ad aiutare il padre nelle faccende aziendali, frequentando contemporaneamente l’avviamento agricolo nella Scuola Agraria Cavallini di Solcio. Il primo impiego lavorativo fu ad Arona, in una ditta di floricoltura e giardinaggio, con annesso negozio di fori.

Dopo questa esperienza, all’età di 21 anni, decide di mettersi in proprio avviando una ditta di progettazione e manutenzione giardini, con una piccola serra per la coltivazione di piante stagionali e anche acidofile. Si sposa con Edda Rognoni e nel 1963 nasce il figlio Massimiliano, che lo seguirà con passione nel lavoro. Nel 1969 apre a Stresa un negozio di fiori, affidandone la conduzione alla moglie Edda.

Il suo impegno in questo settore aumenta sempre di più, con particolare attenzione e dedizione alla coltivazione, tanto che nel 1974 fonda, assieme ad altri nove floricoltori della zona, la Cooperativa Florcoop Lago Maggiore, della quale diventerà presidente negli anni '90, indirizzandosi sempre più nella coltivazione di azalee ed ortensie.

La sua specializzazione fu la produzione di azalee di forma particolare: alberelli, piramidi, spalliere di svariate dimensioni, divenendo uno dei maggiori e migliori produttori nazionali. Si è anche dedicato alla ricerca di antiche cultivar di Azalea indica, ottenendo anche un nuovo ibrido. Per questa attività ricevette un riconoscimento lusinghiero da parte della Regione Piemonte.

Per motivi di salute si è ritirato progressivamente dall’attività lavorativa nella prima decade degli anni 2000, sostituito dal figlio Massimiliano.

Con la sua scomparsa la floricoltura del Lago Maggiore perde uno dei suoi più validi e significativi rappresentanti, difficilmente sostituibile per impegno, dedizione, capacità, serietà e onestà.

Ciao Mario, grazie per tutto quello che ci hai dato.

 

Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte del mondo del florovivaismo

 

Silvano Frigo


 

       

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