Rosi Sgaravatti tra le speaker del summit Women20

Professionalità, visione e alleanza femminile: sono questi i punti centrali dell’intervento della paesaggista e imprenditrice florovivaistica all’engagement group del G20 in corso in questi giorni a Roma e dedicato all’uguaglianza di genere e all’emancipazione femminile

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C'è anche una rappresentante del settore verde tra le speaker del summit Women20, l’engagement group del G20 dedicato all’uguaglianza di genere e all’emancipazione femminile, in corso a Roma fino al 15 Luglio. Si tratta di Rosi Sgaravatti, paesaggista e presidente del Sgaravatti Group, azienda con sede in Sardegna che nel 2020 ha festeggiato il traguardo dei due secoli di storia.

Nel suo intervento di oggi, 14 luglio, inserito nella sessione dal titolo "Rompere il soffitto di cristallo: imprese italiane guidate da donne" (Breaking the Ice Ceiling: Italian Women-Led Businesses), l'imprenditrice ha ricordato come non sia stato facile trovare il suo ruolo in un'azienda completamente maschile. «Noi donne conosciamo il tempo dell'attesa, il tempo del lavoro e quello del riposo; dobbiamo però imparare a conquistare il nostro posto con la professionalità, sapendo quello che andiamo a fare», ha esortato Sgaravatti, precisando che «la formazione all'interno delle aziende e l'apprendistato devono essere reinseriti, perché aiutano donne e uomini a sviluppare le proprie competenze».

Parlando della situazione del settore florovivaistico, ha poi rilevato luci e ombre: «Finalmente la cosiddetta “cecità verde”  (la cosiddetta "Plant blindness" - NdR) si è attenuata e siamo più consapevoli dei benefici delle piante e del valore terapeutico del prendersene cura. Speriamo in nuove aziende verdi al femminile: le donne, che hanno la capacità di inventarsi ogni giorno e di percorrere nuove strade, sono ottime imprenditrici. Ma dobbiamo far conoscere loro le difficoltà, i rischi e l'assurda burocrazia del nostro Paese che speriamo venga presto mitigata».

Francesca Trabella


Francesca Trabella

Giornalista da vent'anni, nel mondo del verde dalla nascita. Ho iniziato come ghost-writer per mio padre, il compianto paesaggista Emilio, per poi intraprendere la mia strada, che mi ha portato dagli studi di lingue alle rubriche di giardinaggio pratico e di psicologia per i periodici femminili, fino alle prestigiose pagine de Il Floricultore, per il quale mi metto in gioco in particolare su trend, marketing e personaggi

 

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