Confagricoltura: sull'Imu agricola dal Governo

tante promesse, ma nessun fatto

 

«Il gettito complessivo supera di gran lunga l’ammontare previsto dal ministero dell’Economia e delle Finanze, eppure gli agricoltori hanno dovuto pagare comunque il saldo. In Liguria aumenti del 600% rispetto all'Ici del 2011 sugli stessi terreni»

 

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19 Dicembre 2012 - Confagricoltura Liguria ha diffuso una nota stampa nella quale denuncia che: «Il governo Monti non ha mantenuto i suoi impegni sull'Imu agricola nonostante le rassicurazioni date in tal senso, solo pochi giorni fa, dal presidente del Consiglio e dal ministro Catania ai presidenti nazionali delle organizzazioni agricole». «La nostra Organizzazione – prosegue la nota – aveva sollecitato l’esecutivo a mantenere gli impegni assunti, emanando il provvedimento, previsto dall'art. 13, comma 8, del decreto legge n. 201, con il quale, sulla base dell'andamento del gettito derivante dal pagamento della prima rata dell'Imu, entro il 10 dicembre 2012, avrebbe dovuto provvedere alla modifica dell'aliquota da applicare ai fabbricati e ai terreni. Questo - avevano sottolineano le associazioni agricole - per garantire che il gettito complessivo non superasse, per quest’anno, l’ammontare previsto dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Purtroppo nessun atto ufficiale è stato fatto dal Governo per far sì che gli agricoltori non dovessero pagare il saldo in scadenza il 17 scorso».

La rabbia degli imprenditori agricoli associati a Confagricoltura Liguria è ancor più grande considerando che il dato ufficiale del gettito, secondo il ministero, è di gran lunga superiore alle stesse previsioni ministeriali.

«Se consideriamo i soli terreni agricoli - ha affermato Andrea Mansuino, presidente di Confagricoltura Liguria - su un gettito netto stimato in 90 milioni di Euro per le sole casse statali, a saldo si avrà un incasso da parte dell'erario di 217 milioni con una differenza, quindi, di 127 milioni di Euro che secondo noi vanno restituiti agli agricoltori.

«Il meccanismo “perverso” – ha proseguito Mansuino – per il calcolo dell’Imu sui terreni agricoli, partendo dall’oggettivo dato del reddito dominicale qui più alto che nel resto d’Italia, attraverso i moltiplicatori via via definiti e l'applicazione dell'aliquota del 7,6 per mille stabilita dal Governo, ha già portato nelle casse dei Comuni delle nostre zone maggiormente vocate all’agricoltura, e con il solo acconto, esattamente la stessa cifra di gettito dell’Ici raccolta lo scorso anno. Lo stesso si può dire per le casse dello Stato. Ciò rende iniqua, intollerabile ed inaccettabile l'Imu agricola, che ha tassato gli agricoltori con aumenti del 600% rispetto all'Ici del 2011 sugli stessi terreni».

Antonio Michelucci

 


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