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Defiscalizziamo il verde privato 

per fare un’Italia più bella

 

Reagire o lasciarsi travolgere. Il florovivaismo italiano ha scelto la prima strada e in poco tempo ha generato nuovi linguaggi e nuove prospettive, che presto potrebbero produrre misure utili al comparto e all’intera collettività 

 

montecitorio olivero defiscalizzazione verde Diciamo la verità, neppure i più ottimisti avrebbero osato pensare lo scorso mese di novembre, quando a Monticherai (BS), quasi in sordina, si è riunita la prima Tavola rotonda del Florovivaismo, che sei mesi più tardi, o poco più, la Filiera si sarebbe ritrovata nella Sala Aldo Moro di Montecitorio con viceministri, deputati e senatori per confrontarsi sulle misure necessarie a rilanciare il comparto.

montecitorio nada forbici defiscalizzazione verde «Dopo il Convegno di mercoledì 6 luglio alla Camera dei Deputati, ha dichiarato Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia e forza motrice delle iniziative intraprese in queste ultime settimane, «posso permettermi di dire che se si è uniti qualcosa forse riusciamo a raggiungere, sia a livello nazionale che regionale. Avendo sempre come obiettivo il bene del settore e tralasciando campanilismi e interessi di parte». Un
riconoscimento forte è giunto anche dal viceministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero: «Grazie alla vostra unione e al lavoro che avete svolto a livello nazionale, il mondo della politica ha potuto conoscere meglio il valore e le dimensioni del vostro comparto e quali sono le vostre richieste».

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montecitorio fanucci susta defiscalizzazione verde L’incontro svoltosi alla Camera ha avuto lo scopo principale di presentare le tre proposte di legge, due depositate alla Camera dei Deputati e una al Senato, per la defiscalizzazione dei lavori nei giardini privati. Sono dunque intervenuti i firmatari delle tre proposte di Legge oggetto del convegno che hanno mostrato vedute unitarie: l’on. Edoardo Fanucci, vicepresidente della Commissione Bilancio, che ha parlato in vece di Maurizio Bernardo, presidente Commissione Finanze Camera dei Deputati, primo firmatario della Proposta di Legge Camera n. 3800, ha anticipato che la misura, una volta attuata, genererà effetti capaci di montecitorio enrico borghi defiscalizzazione verde ricompensare abbondantemente l’impegno finanziario richiesto; il sen. Gianluca Susta, Commissione Finanze Senato, primo firmatario Disegno di Legge Senato n. 1896, ha ricordato che i tre disegni sono simili ma non identici e che ora è necessario trovare una sintesi capace di aprire una breccia nell’opinione generale e in particolare nel governo; l’on. Enrico Borghi, Commissione Ambiente Camera dei Deputati, firmatario Proposta di Legge Camera n. 3787, ha esortato tutti a dare robustezza al percorso culturale e politico che c’è dietro questi provvedimenti.

Sì, perché va detto che c’è un’idea di Paese differente dietro le misure di defiscalizzazione del verde privato. Lo hanno spiegato in tanti, politici, imprenditori e associazioni categoria: non si tratta semplicemente di finanziare un settore – quasi fosse una delle regalie che talvolta concede la politica – ma piuttosto di sostenere un modello di sviluppo nuovo e diverso, che mette al centro l’ambiente, la salute, il benessere, la qualificazione del lavoro. Ormai è chiara l’importanza trasversale di questa iniziativa: il verde privato e quello pubblico hanno una ricaduta che va oltre l’estetica. La ricercatrice del CNR Rita Baraldi nel corso del Convegno ha documentato con dati oggettivi quante polveri sottili vengono montecitorio rita baraldi defiscalizzazione verde assorbite dalle piante e quanto è rilevante in termini economici il risparmio per la spesa pubblica derivante dalla benefica azione degli alberi sull’ambiente e sulla salute.

I rappresentanti delle Associazioni e dei Distretti del Florovivaismo e le presidenze delle Organizzazioni sindacali di categoria Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Confartigianato hanno sottolineato nei loro interventi i numerosi altri benefici che scaturirebbero dalle misure di defiscalizzazione: aumento dell’occupazione, emersione del lavoro sommerso, crescita del gettito fiscale, riconoscimento dell’intera filiera.

montecitorio ermete realacci defiscalizzazione verde Sarà la volta buona? Ci sono ottime probabilità, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Forse nessuna dei tre disegni di legge approderà all’approvazione finale. L’on. Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici alla Camera dei Deputati, ha detto in apertura dei lavori che «le tre proposte servono a creare un humus favorevole», ma anche ricordato che ci sono altri strumenti già operanti per incrementare il verde e ha indicato nella «legge di stabilità» lo strumento più idoneo per introdurre il bonus. Anche il viceministro Olivero, pur assicurando il proprio sostegno all’iniziativa e sottolineando la «bontà dei progetti di legge presentati», non ha nascosto le difficoltà finanziarie: «i costi per sostenere le misure di defiscalizzazione sono impegnativi, non in termini assoluti, ma in relazione alle risorse del nostro Dicastero».

Servirebbero su per giù 80 milioni di Euro, un’inezia se raffrontati agli immensi benefici che scaturirebbero. Addirittura una miseria se si considerano gli sprechi che ancora oggi, nonostante gli sforzi, caratterizzano una larga parte della pubblica amministrazione. Le parole del viceministro, però, non devono scoraggiare. Nessuno può illudersi che sarà un percorso facile. Il traguardo è ancora lontano e proprio per questo, ora più che mai, occorrono unità d’intenti, alleanze e tenacia. Serve un comparto florovivaistico sempre più coeso. Bisogna crederci. Noi ci crediamo.

Michele Mauri

       

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