Zamioculcas. Scherza coi fanti
ma lascia stare i santi!
In molti la chiamano “pianta di Padre Pio” perché, si dice, emana lo stesso odore del frate di Pietrelcina. Noi preferiamo chiamarla semplicemente Zamioculcas e l’apprezziamo per la sua eleganza e la sua resistenza. E, ne siamo certi, il santo ci ringrazia
Quel giorno entrarono in negozio due signore sotto braccio e senza neanche guardarsi in giro mi chiesero: «Avete la pianta di padre Pio?».
Le guardai interdetta. «Padre Pio, Padre Pio»… Di storie sul Santo ne sono circolate parecchie, si diceva che la sua persona emanava un misterioso profumo che non era percepito da tutti allo stesso modo. Chi diceva di sentire profumo di rose, chi di violette, chi di gelsomino, incenso, giglio, lavanda e chi più ne ha più ne metta.
Una pianta però che avesse il suo nome, questa poi, non l’avevo mai sentita né vista. Non volli polemizzare, dissi semplicemente di non averla. Le signore, erano venute in negozio come in chiesa, non trovando la reliquia di cui impossessarsi sgranarono gli occhi e guardando le piante intorno a loro una ad una all’improvviso esultarono: «Non è vero c’è, eccola, eccola!».
Non potevo crederci avevo la pianta di Padre Pio e non lo sapevo.
Guardai incredula la Zamioculcas zamiifolia. Avevo quasi un senso di pietà verso la povera varietà tropicale, molto apprezzata sia per la sua eleganza, sia per la facilità di coltivazione.
La pianta da parte sua sembrava volermi dire: «Io non c’entro niente, sono queste due pazze che mi hanno cambiato il nome!».
Ed io tra me: «Se lo viene a sapere Padre Pio sai come si incavola!».
Eh sì, perché come tutti sanno il suo carattere non era così facile, era brusco, spicciativo, non amava i compromessi o era sì o era no, figuriamoci se poteva stare appresso alle fantasie di due bizzoche (bigotte – NdR).
Padre Pio viveva nella sua cella con pochi oggetti di nessun valore, molti lo ricordano uscire dal confessionale appesantito, sconfortato, quasi portasse la croce di tutti i peccati che aveva dovuto ascoltare. «Uagliò (ragazzi) i Santi stanno solo in Paradiso», soleva spesso dire. Ma alla gente non basta pregare. Da quando il mondo è mondo gli uomini hanno bisogno di unghie, capelli, ossa, pietre, scarpe, vesti… a cui aggrappare le loro paure. Per fortuna la Zamioculcas, con un tacito tam tam di tutti noi del settore, si è velocemente liberata da un ingiusto cilicio.
LA GEMMA DELLA TANZANIA
La Zamioculcas è semplicemente una bella pianta da interni. Chiunque può averne una in casa perché è davvero resistente. La forza è dovuta ad un’organizzazione genetica di millenni. Essendo originaria della Tanzania, si è dovuta strutturare con riserve d’acqua per sopravvivere alle lunghe siccità di quell’area geografica. Ha sviluppato così grossi fusti carnosi lungo cui crescono piccole foglie turgide e lucide. La radice poi è una sorta di grande bulbo acquoso un vero serbatoio!
Pur sembrando una pianta verde, la Zamioculcas è annoverata nel genere delle succulente, cioè grasse. Nel suo Paese d’origine, proprio per la sua bellezza e brillantezza delle foglie, viene chiamata la “gemma della Tanzania”.
Caro Padre Pio, non preoccuparti, ci pensiamo noi del settore florovivaistico a non farti innervosire anche lassù in cielo. La Zamioculcas la vendiamo tanto, ma per altri motivi.
Stai sereno ti aiuteremo anche noi a ricordare alla gente le tue buone e sante parole: «Ogni giorno è un giorno in più per amare, un giorno in più per sognare, un giorno in più per vivere».
[Tratto da IL FLORICULTORE, Novembre 2015]
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