Una CELOSIA sul mare

rtf celosia foto copyright Anny Pellecchia min

 

di Anny Pellecchia

 

Ora potevo andare. Ancora un ritocco all’allestimento floreale della piccola cappella dell’Hotel San Pietro di Positano e via. Mi voltai verso quello scenario incantevole e sorrisi pensando: «Sarà davvero una giornata indimenticabile per gli sposi e i loro ospiti!». Presi la strada del ritorno. Passato il fiordo di Furore, decisi di fermarmi per un saluto all’amico Francesco Graffei, stilista di scarpe. Non avevo finito la lunga rampa di scale che porta alla casa a picco sul mare che già la napoletana (macchinetta del caffè – NdR) era sul fuoco. L’accoglienza calorosa, baci e abbracci, le tazze di porcellana sul tavolo, la zuccheriera d’argento.

Dopo aver girato a testa in giù la caffettiera, Francesco mi esortò a seguirlo in giardino per ammirare le fioriture. Il profumo di Plumeria impregnava l’aria. Impossibile resistere. Colsi bramosamente dei fiori e li misi tra i capelli e in petto. In questo incastro di rocce c’è un micro-clima tropicale davvero sorprendente. Alla Plumeria seguì la collezione di Hibiscus, Jasminum sambac, Bromelie, Strelitzia augusta, il tutto accompagnato dalla melodia della risacca del mare a pochi metri sotto di noi. Un luogo incantevole per vivere d’artista!

Rientrammo in cucina, la napoletana era pronta; lo zucchero completò l’opera del caffè. Con la tazzina tra le mani mi avvicinai alla vetrata del balcone. «Hai visto?», disse Francesco, «Sono invaso dalle Celosia; comprai alcune bustine per sfizio in America durante una pausa di lavoro e ora...». Celosia plumosa dai pennacchi ondeggianti, C. globosa e C. cristata rosse purpuree, con lo sfondo del mare erano pronte lì per qualsiasi fonte d’ispirazione artistica. Francesco continuò: «Ho degli amici che si devono sposare, gli ho detto che i tuoi fiori sono i più belli e che solo tu puoi preparargli gli addobbi floreali. Gli ho già dato il tuo numero e la mail. Una bella coppia di Napoli, lavorano ambedue a Milano, hanno poco tempo, si sono affidati, il lavoro è tuo, sarà un successo».

«Bella responsabilità! Per poco non mi andava di traverso il caffè!», risposi ridendo. Intanto al Mercato dei Fiori all’ombra del Vesuvio avevano scaricato a volontà Celosia dai colori favolosi grazie agli innumerevoli ibridi creati dai giapponesi. La bellezza di questo fiore non è solo nella splendida gamma di colori, ma anche nella sua morbidezza, tanto è vero che chiunque è portato ad accarezzarli! Entusiasta, dissi al produttore: «Se tutto va come deve andare le tue Celosia andranno a nozze!». Ormai l’immagine delle Celosia con lo sfondo del mare si era impossessata di me, volevo a tutti i costi lavorarle e, perché no, proporle ai novelli sposi.

La prima telefonata con la sposa fu abbastanza traumatica. Fui letteralmente sommersa da una quantità di termini alla moda: composizioni sushi, location, book ecc. e terminò con un tono alquanto serio: «Ma si rende conto che non mi vuole mandare neanche una foto?».

Ecco, la verità è che io sono un po’ all’antica, i fiori per un matrimonio non si possono scegliere su Internet. Sì certo di foto ne ho un baule, ma io sono quel tipo di donna che quando va dal fruttivendolo secondo la stagione, la temperatura, l’ispirazione decide cosa cucinare; sono colei che quando è al mercato dei fiori o nelle serre, parla coi produttori, guarda i loro volti, le loro creazioni, e solo allora penso al lavoro che sarà. Sono la fiorista che quando incontra gli sposi, presenta loro nel negozio i fiori del giorno e, sia chiaro, tutti i fiori e li invita a tornare almeno ogni mese per vedere i cambiamenti delle fioriture!

Il fiore è cultura, che senso ha spendere tanti soldi per un addobbo se non si conosce la loro vera essenza? Il mio desiderio è far sentire gli invitati una volta in chiesa in un vero paradiso, desidero anche che, una volta preso posto al ristorante, le loro conversazioni di routine siano improvvisamente interrotte nel guardare il centrotavola, e chiedere: «Ma che fiore è questo?». Se questo avviene una parte di tutti gli sforzi del mondo florovivaistico di cui facciamo parte e per il quale ci sacrifichiamo tanto avrà avuto un senso.

Mio padre dice che sono pazza, forse molti di voi lo pensano, ma una volta Charles Baudelaire disse: «Noi vogliamo, per quel fuoco che ci arde nel cervello, tuffarci nell’abisso, inferno o cielo non importa. Giù nell’ignoto per trovarvi del nuovo».

L’incontro con gli sposi fu molto felice, nei loro occhi c’era vero amore, la chiesa con di fronte la vista dell’isola di Capri un sogno, e la scelta per il ricevimento in un ristorantino in riva al mare a lume di candela semplicemente perfetto! Con mia grande gioia le Celosia furono molto apprezzate, si decise di inserirle nei centrotavola. Arrivò il giorno fatidico, tutto andò come doveva andare! Mi fece piacere vedere alcuni invitati portare via qualche fiore dopo la cerimonia in chiesa!

Tutto questo succedeva un settembre fa. Ho ricevuto la telefonata di Francesco: «Ehi Anny, le tue Celosia hanno portato bene, i miei amici hanno avuto due gemelli!». Bene! Vorrà dire che saranno i fiori del compleanno dei bambini. Auguri, che crescano vecchi e santi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

  

[Tratto da IL FLORICULTORE, Settembre 2013]

  


 

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Anny Pellecchia

>> Cresciuta nello storico negozio di fiori di famiglia a Salerno e in un giardino incantato realizzato da mio padre Ugo Pellecchia non potevo che continuare la tradizione e scrivere le mie "Riflessioni tra i fiori" per Il Floricultore. Perché il mondo del verde ha sempre qualcosa da raccontare!

       

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