Sboccia il CICLAMINO ed è subito autunno
C’è un abbraccio consolatorio nei colori autunnali e anche nei suoi profumi. La fragranza dei ciclamini o il buon odore dei funghi ci restituiscono i soffi di una stagione che invita alla quiete e all’equilibrio. A ponderare sul raccolto della vita
Giusto un mese fa entrò in negozio una coppia, era appena arrivata col treno. La signora con accento del nord mi chiese dei ciclamini. La temperatura quella mattina era di 28 °C, così dissi senza rendermene conto: «Ciclamini nooo, fa troppo caldo!».
La signora mi rispose: «Ma a Milano già ci sono!». Lo Stivale è lungo 1.300 chilometri, consultai velocemente il meteo al cellulare: Milano 18 °C. Ebbi pietà per la povera signora. Ancora non si era resa conto che il suo corpo era di nuovo in estate, fuori c’erano il mare e gli aliscafi pronti per partire verso Amalfi, Positano, Capri.
«Una bella orchidea andrà bene – dissi. – C’è una vacanza che vi aspetta, ben arrivati a Salerno!».
I due, pur non amando le orchidee, dovettero ammettere che la Phalaenopsis varietà ‘Bangkok’ picchiettata di rosa era davvero affascinante; andando via mi salutarono contenti.
Ciclamini, ciclamini: «Se non sboccia un ciclamino nel mio giardino che mi dà l’ok del cambio stagione, mai e poi mai li porterò in negozio». Questo pensavo tra me e me, sistemando le lantane e gli hibiscus in esposizione. E l’autunno arrivò!
Masse d’aria calda e aria fredda si scontravano duellando nei cieli. Lampi, tuoni assordanti, nuvole nere cariche d’acqua rimescolarono il clima. Il mare cambiò colore e il pigro terreno estivo, con i suoi alberi di fico, querce e carrubi appisolati, dovette rimettersi a lavoro. E anche per i bulbi di Cyclamen neapolitanum fu il tempo di rifiorire.
Originario delle regioni mediterranee, il C. neapolitanum è uno dei fiori più graziosi della nostra flora spontanea. Mille chilometri più su, nei boschi del settentrione, invece si trova il C. europaeum. Il primo ha fiori di colore rosa malva con foglie tonde ovali, il secondo ha un colore più intenso, rosa carminio scuro, le fogli tondeggianti sono però screziate di verde argento. Ambedue condividono un delicatissimo profumo.
I due “fratelli-cugini” sono una vera delizia per tutti quelli che, come me, si regalano una passeggiata domenicale tra gli alberi con l’intento di raccoglierne un bel mazzetto da portare a casa.
Ci vuole l’aria fresca per questa bulbosa. E infatti le serre dei produttori stracolme di ciclamini si aprirono ai grossisti, i quali riversano a loro volta sui mercati generali milioni di piante. Un delirio di colori e varietà. Benvenuto ottobre! Ai piccoli ciclamini si affiancano i famosissimi Cyclamen persicum dai fiori e dalle foglie giganti. Questi sono originari di Grecia, Libano, Palestina e Nord Africa.
Introdotto in Europa tra il 1620 e il 1630, il C. persicum era già presente nelle collezioni botaniche nel XVII secolo. Allo stato selvatico i fiori sono profumati; lodevolmente molti produttori hanno tentato di mantenerne la fragranza, ma la coltivazione industriale ha fatto sì che prima o poi il profumo andasse perduto. La bellezza dei grandi fiori e le infinite nuance di colori hanno però pienamente compensato il problema.
Oggi il ciclamino è sicuramente una pianta molto apprezzata sia per appartamento sia come fioritura da balcone e giardino (naturalmente solo in aree temperate). È d’obbligo far entrare in casa una bella pianta di ciclamino. Ho sempre pensato che l’autunno con la sua straordinaria bellezza di colori sia un grande abbraccio consolatorio per tutti coloro che soffrono di malinconia per l’estate ormai finita.
Tante ciotole, cesti, vasi vengono preparati in negozio, ogni occasione è buona per regalarli. È proprio la quantità di colori che lo rende adattabile ad ogni circostanza: nascite, matrimoni, lauree, compleanni, onomastici ecc. Per non parlare delle festività natalizie: il rosso e il bianco a Natale vanno letteralmente a ruba!
Anche quest’anno come tradizione sono salita sulle montagne vicino casa di Albori e Dragonea (Monti Lattari): i ciclamini mi aspettano. Ottobre però è anche mese di funghi. Io non li so riconoscere, ma Anna sì! Anna vive nel piccolo paesino di Raito (Costiera Amalfitana – NdR), incastrato come una lumaca nella roccia. Ci siamo incontrate tra alberi, ciclamini e funghi. Risultato? Ho invitato Anna a casa per una tazza di tè e scattare una foto ricordo. Una foto per ricordarci il piacere dei colori, delle forme e del profumo della terra, della gioia che la Natura incondizionatamente regala alla nostra vita.
[Tratto da IL FLORICULTORE, Ottobre 2015]
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