L’abbraccio passionale della PACHIRA

I fusti intrecciati di questa pianta, frutto del paziente lavoro dei vivaisti, paiono rifiutare la solitudine. Ma, come nelle vicende umane, occorre tempo perché si annodino in forma stabile, fieri l’uno dell’altro

 

 

di Anny Pellecchia

 

Il mondo del verde non mi basta mai! Vorrei avere giornate infinite da dedicare alla visita dei mercati dei fiori, dei vivai, delle serre, dei parchi, delle montagne ecc. Come Leopardi si rammaricava di morire senza avere letto tutti i libri del mondo, io, altrettanto consapevole, mi rammarico di avere breve vita per vedere tutte le meraviglie della natura! Oggi, chiuso il negozio, durante pausa pranzo, raggiungo con tutto l’entusiasmo di una bambina la serra di un noto produttore di piante verdi in vaso nella Piana del Sele, nella provincia di Salerno.

Un caldo torrido mi accompagna durante tutto il tragitto. Ma la bellezza del paesaggio, la sterminata pianura ricca di prati, case coloniche, serre, allevamenti di bufale, caseifici, pinete, distese di angurie, insalate, braccianti, mi riempie il cuore di gioia. Un’amica ha deciso di seguirmi nelle mie avventure verdi.

Seduta al mio fianco, sfoga tutta la delusione a causa di un fidanzamento disastroso e mentre parla lascio che le sue parole intrappolate dal vento caldo nell’abitacolo si allontanino senza ostacoli fuori dai finestrini aperti.

Finalmente arriviamo. Un grande tir ha appena scaricato enormi casse di legno pieni di tronchi intrecciati a radice nuda, senza foglie, alti circa un metro. Non ci posso credere, sono sopraggiunta nel momento giusto per godermi un tale spettacolo. Come se non bastasse, il camionista, napoletano doc, prende dalla cabina un grande vassoio di sfogliatelle di una famosa pasticceria di Napoli. Un gesto ricco di generosità e amore per il proprio lavoro e un augurio di buona fortuna per tutti. I proprietari chiamano tutti i dipendenti a raccolta e invitano anche noi a partecipare al festino improvvisato. I denti rompono la croccante sfoglia e le labbra affondano nella morbida ricotta saporosa di agrumi. Ma come si fa a non essere felici tra le piante e i dolci?

 

rtf pachira casse copyright Anny Pellecchia min

 

UN LUNGO VIAGGIO VIA MARE

Nell’aria c’è grande energia, ora c’è davvero molto da fare. Le piante hanno fatto un lungo viaggio. Sono state coltivate nei grandi campi argillosi di Vietnam e Thailandia. È qui che ci sono i più estesi vivai di Pachira aquatica. Imballate in grandi casse di legno e custodite in container refrigerati, iniziano il loro viaggio oceanico sulle navi merci. Prima destinazione: Olanda. Arrivata nei porti del Nord Europa, la preziosa e delicata merce viene caricata su enormi tir e smistata in tutto il continente. Il tragitto intero dura all’incirca 20 giorni.

rtf pachira fusti copyright Anny Pellecchia min

Le casse davanti ai miei occhi sono enormi, possono contenere quattromila piante se parliamo di pezzature di 30 cm. Le più grandi invece contengono all’incirca 250 tronchi lunghi 60-100 cm, di prima qualità ossia con tubero ben sviluppato e un bell’intreccio di rami.

In serra intanto tutti si mettono all’opera. I tronchi infatti germogliano velocemente, soprattutto in estate; non prendersene cura subito provocherebbe il marciume di questi ultimi. La serra deve essere ben climatizzata e illuminata, per far sì che le foglie crescano sane e uniformi. Una bella chioma, tonda e omogenea è l’obiettivo da raggiungere.

 

rtf pachira serra copyright Anny Pellecchia min

 

INTRECCI CHE PARLANO D’AMORE

È giunta l’ora di tornare. Con il furgone carico di piante bellissime arrivo in negozio. Neanche il tempo di scaricarle che già un cliente mi chiede informazioni su una bella Pachira alta 100 cm. È una pianta di grande fascino, si adatta bene in ambienti interni luminosi, ma può vivere anche all’esterno a patto che ci siano temperature invernali miti. La Pachira aquatica è chiamata così perché predilige l’acqua ma non il ristagno che la porterebbe velocemente alla morte; una concimazione continua contribuirà alla sua buona salute. Il cliente mi porge il biglietto per la spedizione. La nostra pianta dopo tanto viaggiare raggiungerà finalmente la sua ultima destinazione, un bellissimo salone per l’inaugurazione di una nuova casa.

Mi piace molto il tronco intrecciato, simbolo di legami forti e duraturi. Però ho notato che a volte uno dei fusti nel tempo si secca. È la vita, penso

rtf pachira foto copyright Foto Funnyhowflowerdothat.co.uk min

Della Pachira mi piace molto il tronco intrecciato, simbolo di forti legami stabili e duraturi. Però ho notato che alcune volte uno dei fusti nel tempo si secca. È la vita, penso. Durante il nostro cammino incontriamo tante persone, alcune si legano a noi per sempre, altre ci abbandonano, ci deludono… Ecco, basta recidere il secco senza rimpianti e continuare a guardare sempre la luce, a fertilizzarci, a idratarci, a curarci e a mangiare cose buonissime. Buona vita a tutti e – ricordate! – senza piante ciò è praticamente impossibile.

[Tratto da IL FLORICULTORE, Ottobre-Novembre 2020] 

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Anny Pellecchia

>> Cresciuta nello storico negozio di fiori di famiglia a Salerno e in un giardino incantato realizzato da mio padre Ugo Pellecchia non potevo che continuare la tradizione e scrivere le mie "Riflessioni tra i fiori" per Il Floricultore. Perché il mondo del verde ha sempre qualcosa da raccontare!

       

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