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Città minacciate dai cambiamenti climatici

un aiuto viene dal verde

 

Costruire resilienza è ormai una priorità per le aree urbane. Le soluzioni "nature-base" del progetto europeo ECLISSE: creazione di aree verdi, aumento del numero di alberi nelle città, realizzazione di facciate e tetti verdi per gli edifici

 

Più di tre quarti della popolazione europea e oltre il 55% della popolazione mondiale vive in contesti urbani. Nei Paesi in via di sviluppo si parla di 7 persone su 10, e il processo di urbanizzazione avanza rapidamente. Dunque un numero sempre crescente di persone sarà esposto in massa agli eventi climatici estremi che si abbatteranno sui grandi agglomerati.

Basta questo per comprendere il motivo per cui le città sono diventate il fulcro delle strategie di adattamento al cambiamento climatico. È ormai vitale che il contesto urbano si trasformi in un organismo resiliente, ossia capace di sopportare shock esterni senza riportare gravi danni.

In tal senso un aiuto proviene dalle soluzioni "nature-base". Si definiscono così quelle soluzioni ispirate e supportate dalla natura. Una loro caratteristica essenziale è che siano economicamente vantaggiose, in grado di fornire benefici per l’ambiente, la società e l’economia e di contribuire, appunto, ad aumentare la resilienza.

Attorno a questi temi, per richiesta deIla Commissione europea, il progetto EKLIPSE ha pubblicato il rapporto “Soluzioni nature-based per promuovere la resilienza ai cambiamenti climatici nelle aree urbane – sviluppo di un quadro di riferimento per una valutazione d’impatto” (scarica pdf).

Il rapporto è rivolto innanzitutto agli amministratori pubblici e ai pianificatori per aiutarli ad avere una panoramica completa delle soluzioni blu e verdi e per misurarne costi e benefici. Si pone l’accento sulle azioni necessarie per affrontare dieci sfide importanti per le città europee:

– resilienza al cambiamento climatico;

– gestione dell’acqua in relazione al rischio di siccità e inondazione;

– protezione delle aree costiere;

– qualità dell’aria;

– conservazione;

– biodiversità;

– rigenerazione urbana;

– relazioni tra spazio fisico urbano e benessere dei cittadini;

– equità e coesione sociale;

– creazione di nuove opportunità economiche.

 

Che cosa sono le "nature-based solution" in concreto?

«L’esempio più vicino alle esperienze quotidiane», spiega dalle pagine del Giornale della Protezione Civile.it Margaretha Breil, ricercatrice delle Fondazione CMCC, «sono i parchi e le aree verdi nelle zone urbane: si tratta di aree che ci forniscono opportunità per migliorare la qualità della vita quotidiana e il benessere di ogni giorno, spazi utili al relax e al movimento. Basta l’esperienza personale di ciascuno di noi per verificare come, durante le giornate di caldo intenso, le aree verdi siano più fresche degli altri ambienti urbani che le circondano perché le piante, soprattutto gli alberi, offrono ripari ombreggiati, riducono l’umidità dell’ambiente e rinfrescano l’aria e producono così un effetto refrigerante che è percepibile non solo nei parchi ma anche negli immediati dintorni. Nel rapporto si parla di creazione di aree verdi e aumento del numero di alberi nelle città, ma anche di realizzazione di facciate e tetti verdi per gli edifici, soluzioni che permettono di dare spazio ai benefici offerti dal verde urbano senza occupare molto spazio, una risorsa che è scarsa in molte aree urbane».

 


       

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