Sequenziato il genoma della Gardenia per la ricerca farmacologica
La decodifica apre prospettive interessanti per la produzione sostenibile di molecole utili all’uomo grazie alle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti sul sistema nervoso centrale e protettive sulla retina. Anche l’italiana ENEA nel team internazionale di questo importante traguardo scientifico
Decodificare un genoma è sempre motivo di orgoglio per le strutture scientifiche che conseguono il risultato e spesso è anche un passo importante per futuri utilizzi della specie analizzata fino a quel momento inimmaginabili.
Il plauso questa volta va al team internazionale di ricerca composto da ENEA (Italia), Accademia delle Scienze - Istituto piante medicinali (Cina) e Università di Buffalo (USA) che ha decodificato il DNA della Gardenia jasminoides. Questa pianta, che vanta un largo impiego nella medicina tradizionale cinese, produce crocine. Si tratta di pigmenti importanti dal punto di vista farmacologico che, ad esempio, svolgono un’azione protettiva sulla retina e, più in generale, una funzione antinfiammatoria e antiossidante nel sistema nervoso centrale.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica “BMC Biology”, si rivela dunque ancora una volta particolarmente interessante perché spianala strada alla produzione sostenibile di molecole utili all’uomo. «Le piante sono i migliori chimici organici del pianeta», commenta Giovanni Giuliano, coordinatore del team di ricerca ENEA e co-corresponding author del lavoro. «Circa il 30% dei principi attivi che usiamo come medicine o integratori alimentari sono di origine vegetale o comunque ispirati a molecole prodotte dalle piante».
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