Fiori dai mozziconi? L'Italia lancia la sfida
Il sindaco di Capannori (LU), Luca Menesini, tra i promotori del progetto "Focus" (Filter of Cigarettes reUse Safely), mostra una base simile a quella che sarà creata
Si chiama "Focus" il progetto sperimentale che mira a trasformare le “cicche” in un substrato inerte per la coltivazione
di Michele Mauri
Un paio di estati fa, fece il giro del mondo una foto scattata in Florida che riprendeva un uccello marino intento a nutrire il suo piccolo con un mozzicone di sigaretta. Le cicche gettate un po’ ovunque – in spiaggia, nei prati, lungo le strade – sono indubbiamente un problema. Da qualche tempo ci s’ingegna per trasformare questi rifiuti in una risorsa: c’è chi ha pensato di usarli per costruire tavole da surf e chi vorrebbe ottenere un materiale carbonioso da impiegare in diversi settori.
L’ultima trovata si chiama "Focus", ovvero Filter of Cigarettes reUse Safely. Il progetto ha preso il via nelle scorse settimane a Capannori, in provincia di Lucca, e avrà una durata di tre anni. Promosso dal Centro Interdipartimentale “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa (capofila) in collaborazione con il Comune di Capannori, l’Istituto sugli ecosistemi terrestri del Cnr, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentarie Agro-ambientali (DiSAAAa) e Ascit, ha ricevuto un cofinanziamento del 50% dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
"Focus" mira a riutilizzare i mozziconi come substrato inerte per la coltivazione di piante ornamentali attraverso tecniche di coltura idroponica. «I residui di sigaretta dovranno essere prima separati dalle componenti biodegradabili – carta e tabacco – e poi opportunamente trattati per risultare chimicamente e fisicamente adatti all’uso proposto», spiega Lorenzo Guglielminetti, coordinatore del progetto. «Una volta ottenuto il substrato inerte adeguato saranno condotte prove di germinazione di molte specie vegetali al fine di individuare quelle che meglio si adattano al sistema. Con queste ultime saranno poi condotte prove di crescita fino al completamento del ciclo vitale».
Il processo dovrebbe chiudersi con l’impiego di micro-alghe in grado di abbattere tutti i residui. La biomassa così ottenuta – spiegano i ricercatori – potrà poi essere utilizzata per la produzione di biocarburanti, chiudendo così un ciclo virtuoso.
Particolare di un'aiuola dell'Aeroporto di Capodichino, a Napoli, con un invito forte e chiaro ma che incontra diversi "inabili".
L’idea, occorre dirlo, appare in parte stravagante, ma non manca certo di spirito innovativo. Certo è che una soluzione ancora migliore risiede a monte e sarebbe quella di non fumare. Lo scorso anno, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nella settima edizione del rapporto sul fumo, ha chiesto azioni più incisivi contro le sigarette definite senza esitazioni “prodotti mortali”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LEGGI ANCHE
Alberi: luci artificiali nemiche della buona notte
Case più sicure con le piante detective