Un algoritmo per capire le piante
La Sapienza di Roma ha sviluppato un modello matematico capace di fare previsioni sul comportamento dei vegetali in diverse condizioni ambientali. Enormi e assai rilevanti i campi di applicazione di tale scoperta
Leggere nel destino di una pianta è difficile almeno quanto predire il futuro di un essere umano. Quasi di più, se si considera che ad oggi sappiamo ancora poco dei meccanismi che sono alla base della formazione di radici, fusti e foglie.
Una ricerca coordinata dal Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza di Roma, in collaborazione con l’Università di Utrecht, e pubblicato sulla rivista «Developmental Cell», ha però sviluppato un modello matematico computazionale che, riproducendo l’attività di diversi network genetici, è in grado di fare predizioni poi verificate in vivo e in diverse condizioni ambientali.
La ricerca apre le porte ad applicazioni pratiche di enorme interesse per il settore
Lo studio coordinato da Sabrina Sabatini è giunto a riprodurre fedelmente le fasi di crescita della radice di Arabidopsis thaliana, conosciuta anche come arabetta comune. I ricercatori hanno identificato alcuni dei circuiti molecolari centrali nella crescita radicale, utilizzandoli poi come parametri per sviluppare l’algoritmo.
La ricerca apre le porte ad applicazioni pratiche di enorme interesse per il settore. Non occorre infatti spiegare quanto sia importante per i produttori sapere in anticipo se con determinate condizioni del terreno, dei fertilizzanti o d’innaffiamento una pianta possa crescere in maniera più o meno sana e rigogliosa.
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