Milano, la biodiversità vegetale corre sui binari

Una ricerca condotta dall’Università di Milano-Bicocca e dal Museo di Storia Naturale rivela che lungo le aree ferroviarie, così come attorno alle antiche mura cittadine, trovano rifugio molte specie vegetali, a volte rare

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Anche zone della città poco appariscenti, quali binari morti, massicciate e spazi tra le rotaie, possono rivelarsi dei preziosi serbatoi di biodiversità vegetale. È questo il risultato più sorprendente di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca e del Museo di Storia Naturale di Milano e pubblicato su “Urban Forestry and Urban Greening”.

È stata analizzata la distribuzione della vegetazione urbana nei principali paesaggi urbani milanesi: le aree edificate, le principali arterie stradali coi loro viali alberati, le aree verdi e le aree ferroviarie. È emerso che gli ambienti meno interessati da interventi umani sono i più ricchi di biodiversità vegetale.

In particolare, è stata sottolineata l’importanza delle aree ferroviarie nel loro complesso. Binari morti, adiacenze, vasche di lavaggio dei treni con formazione di pozze temporanee, massicciate, spazi tra i binari sono un rifugio per numerose specie, alcune ormai del tutto scomparse dagli altri ambienti cittadini. Le aree ferroviarie si rivelano importanti anche per la presenza di numerose specie a fiore utili per le api e gli altri insetti impollinatori e perché rappresentano un corridoio di verde naturale per la rete ecologica cittadina.

Lo studio suggerisce di includere tali aree nella pianificazione delle reti verdi cittadine per sostenere la natura dei paesaggi urbani e di non rimpiazzarle con spazi verdi “costruiti” perché ciò provocherebbe un danno alla flora e perdita della biodiversità.

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