Sinestesie floreali e percezione dei colori
L’utilizzo di toni ravvicinati, ovvero poco distanti a livello di gradi, fornisce un contrasto di qualità. I colori sfumano su se stessi fornendo un’apparenza morbida e mai eccessiva.
Non solo una composizione di fiori, ma anche una struttura, una vetrina, un ambiente, uno sfondo ecc. possono comunicare molti significati sensoriali, emotivi e culturali attraverso le loro forme e i loro colori
di Ivo Magliola (Federfiori)
Le sinestesie sono l’esempio più lampante delle conseguenze psicologiche della percezione dei colori. La sinestesia è un fenomeno molto interessante in campo artistico. La parola deriva dal greco antico synaysthesis, che significa unione di percezioni. Si tratta dell’associazione spontanea e immediata di sensazioni di natura diversa, originate da differenti organi di senso.
Nella letteratura, in particolar modo nella poesia, si incontrano spesso sinestesie come per esempio: in Dante “Io venni in luogo di ogni luce muto” (Inf. V, v.28), in Pascoli “Voci di tenebra azzurra”, in Quasimodo “L’urlo nero della madre” o, ancora, in Montale “Fredde luci parlano”, dove addirittura sono tre le sensazioni associate.
Nell’arte floreale, più o meno consapevolmente, le sinestesie abbondano. Intanto per un motivo semplice e naturale: i fiori profumano e, anche quando il loro profumo non può essere colto, si è portati ad associare un fiore o una composizione di fiori con una gamma di profumi. Viceversa, spesso i profumi riescono ad evocare altre sensazioni, colori e immagini di fiori.
Questo primo passo verso l’universo delle sinestesie floreali apre una prospettiva molto ampia a chi ha l’interesse e la sensibilità estetica adatti per approfondire questo argomento.
COLORI E PERCEZIONI
Notiamo subito che è il colore ad essere il principale veicolo delle sinestesie nell’arte floreale. Spesso, infatti, associamo il colore ad una sensazione di peso o di temperatura, così spontaneamente, da non notare quasi mai la paradossalità di questa associazione.
Come può un colore essere pesante o leggero?
Che cosa significa peso ottico?
Come può un colore essere caldo o freddo?
Che cosa significa temperatura cromatica?
Sono domande che non possono trovare una risposta né fisica né logica, ma solo psicologica. Perché è la mente a far confluire in un’unica sfera percettiva queste diverse sensazioni; è la mente a stabilire collegamenti che non trovano alcuna spiegazione concreta. Eppure le connessioni sono forti e non sono affatto soggettive, cioè non dipendono dal particolare modo di percepire di una singola persona, ma sono universalmente condivise.
Si può addirittura arrivare a stabilire dei rapporti inversamente proporzionali tra luminosità e peso ottico secondo una regola tra le proprietà dei colori:
LUMINOSITÀ
GIALLO : ARANCIO : ROSSO :
VIOLA : BLU : VERDE = 9 : 8 :
6 : 3 : 4 : 6
PESO
GIALLO : ARANCIO : ROSSO : VERDE : BLU : VIOLA = 3 : 4 : 6 : 6 : 8 : 9
Però il peso non è oggettivamente percepibile né misurabile, è semplicemente una sensazione che si accompagna alla percezione di una massa colorata: sinestesia.
Ugualmente il calore non è effettivamente percepibile insieme ad un colore, eppure è indubitabile che sulla parte sinistra del cerchio dei colori ci siano colori freddi mentre a destra siano caldi. A tal punto indubitabile che la percezione stessa della temperatura di un ambiente cambia di 3 - 4 °C se colorato di azzurro oppure arancio. Una percezione che arriva persino ad incidere sulla pressione sanguigna, che tende a salire negli ambienti con colori caldi e a scendere in quelli di colore freddo. Ancora una volta ci troviamo di fronte a fenomeni sinestesici.
L’abbinamento tra due colori complementari (rosso-verde), detto anche contrasto complementare, assicura il massimo impatto emotivo.
Non dimentichiamoci, infine, che la sinestesia cromatica si interseca con altri fenomeni psicologici, primo tra tutti quello dell’evocazione di emozioni. Un colore – come una forma – può suscitare emozioni, che a loro volta possono mescolarsi con diversi tipi di sensazioni, in stati d’animo complessi non sempre del tutto prevedibili e sondabili, in quanto spesso legati al temperamento, ai gusti e alla storia personale dei singoli individui.
Colore del fuoco e del sangue, il rosso è per molti popoli il primo colore, perché è il più strettamente legato al principio della vita. Nella tradizione popolare è associato alla parola “amore”, inteso come sentimento passionale e sessuale; il rosso rappresenta la vita, l’energia e il fuoco. Anticamente, la gran difficoltà a produrre la preziosa porpora estratta dai molluschi contribuì a fare di questa tinta il simbolo della ricchezza. Il rosso fu riservato alle caste sociali più elevate. Ancora oggi lo ritroviamo nel manto dei Cardinali, nella mantellina del Papa e nel manto e nei paramenti delle incoronazioni regali e imperiali.
Ciò che noi possiamo fare è studiare le connessioni più semplici e immediate e orientare la nostra azione creativa, compositiva, comunicativa e commerciale lungo tali linee. Sapremo in altre parole che non solo una composizione di fiori, ma anche una struttura, una vetrina, un ambiente, uno sfondo ecc. possono comunicare molti significati sensoriali, emotivi e culturali attraverso le loro forme e i loro colori.
[Tratto da "Il Floricultore", n. 1-2, Gennaio-Febbraio 2011]
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