forum valore verde palazzo lombardia

 

Verde verde verde!

 

Parte da Milano un coro all'unisono a sostegno di città, quartieri e case più ricche di piante e giardini. E per chiedere al parlamento italiano di approvare la defiscalizzazione delle opere a verde. Il percorso però è ancora in salita

 

Stamani a Palazzo Lombardia, Milano, è sembrato di assistere a un convegno promosso dal WWF o da Greenpeace. Invece a ideare e organizzare il Forum "Il valore del verde - Etica, salute, economia", che ha chiamato a raccolta studiosi, politici e imprenditori, è stata Assofloro Lombardia. La filiera del florovivaismo italiano ha gettato il cuore oltre l'ostacolo e per sostenere le proposte in discussione alla Camera e al Senato, atte a introdurre un bonus fiscale per le opere a verde, ha scelto di fare luce, prima ancora che sulle necessità e le difficoltà del settore, sugli innumerevoli benefici ambientali e sociali del verde.

È parso un attore economico consapevole e maturo, capace di guardare oltre i propri interessi economici - che sono pur sempre prioritari nelle attività di natura imprenditoriale - quello che nel capoluogo lombardo ha riunito attorno al tavolo donne e uomini di scienza, economisti, onorevoli e senatori, organizzazioni e associazioni per lanciare un chiaro grido di allarme: abbiamo bisogno di più verde.

Ne abbiamo bisogno per riqualificare le nostre città e le nostre abitazioni, per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, per favorire l'assorbimento degli inquinanti atmosferici e più in generale per migliorare la qualità della vita di noi tutti.

Durante i lavori, Rita Baraldi, ricercatrice Cnr, ha elencato quali sono gli alberi più efficaci per mitigare gli inquinanti presenti nell'aria delle città: aceri, bagolari, olmi, frassini, cerri. Mannuccio Mannucci, professore emerito alla Statale di Milano, ha affermato che l'incremento dei disturbi cognitivi, come l'Alzheimer, sono dovuti all'inquinamento. Maurizio Tira, presidente del Centro nazionale di Studi Urbanistici, ha denunciato senza mezzi termini che occorre superare l'attuale situazione schizofrenica per cui da un lato distruggiamo le nostre città e dall'altro cerchiamo di ricucire le ferite. Mauro Milillo, professore alla LUISS Guido Carli, ha sottolineato che questo è il momento giusto per agire sul verde perché le imprese sentono la necessità di affiancare il core business con attività di interesse sociale. Francesco Mati, presidente FNP Confagricoltura, ha chiesto aiuto alla stampa per far tornare di moda alberi e fiori, parchi e giardini. Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia, ha sottolineato l'inefficacia di alcuni interventi riparatori che non sono accompagnati da un'adeguata progettazione e dalla conseguente, necessaria manutenzione.

Serve dunque sì più verde, ma occorrono anche professionalità e pianificazione, politiche lungimiranti e adeguati sostegni. Quello di Forbici in particolare è suonato come un appello accorato e disperato al tempo stesso, intriso di viva preoccupazione per un settore che annaspa. Non basta sopprimere l'Imu agricola, servono sostegni perché sia incentivata la domanda di verde e non solo l'offerta.

Nel corso dei lavori si è parlato perfino di un Piano Marshall per il verde, o più in generale per l'ambiente. Forse basterebbero tanti piccoli passi, ma tutti mossi nella stessa direzione. A cominciare da quel benedetto bonus di cui si parla ormai da oltre un anno e che ancora non è chiaro se troverà tutto il sostegno necessario nell'aula del Parlamento, mediante un provvedimento ad hoc o un emendamento alla legge di stabilità. L'on. Bernardo, firmatario di uno dei tre disegni attualmente allo studio, non ha taciuto le difficoltà, ma si è dichiarato ottimista. Lo stesso sen. Susta, promotore del primo progetto di legge in materia di defiscalizzazione, in videoconferenza ha manifestato una certa delusione nel non vedere ancora comparire quello del verde di fianco ai molti settori produttivi favoriti dall'ecobonus. Restano però due mesi di tempo per far comprendere al Parlamento quanto sarebbe importante includerlo.

Nel coro a favore del florovivaismo italiano e di un bonus per le opere a verde privato, che oggi da Palazzo Lombardia si è alzato forte in direzione dell'Italia intera, è mancata una voce importante: quella del MiPAAF. Non è un bel segnale.

 


       

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