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Con un ettaro di piante si abbattono 20 chili di polveri sottili, lo ha ribadito Coldiretti Lombardia in occasione dell'incontro Gentiloni-Sala a Milano

 

La ricetta è (stra)nota: serve più verde in città per contrastare l’emergenza smog. Il rimedio trova ormai ampio sostegno. Medici, ricercatori, professionisti di differenti settori e cittadini impegnati a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sollecitano da tempo provvedimenti volti a favorire un incremento della quantità e della qualità del verde urbano.

In occasione dell’incontro tra il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che si è svolto nel capoluogo lombardo martedì 28 febbraio e durante il quale si è parlato anche di inquinamento atmosferico, Coldiretti Lombardia è scesa in campo per ricordare che le piante concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi. Purtroppo nelle città capoluogo italiane ogni abitante dispone in media di appena 31,1 metri quadrati di verde, un dato che a Milano scende a 17,2 metri quadrati. 

«Un ettaro di piante adulte», spiega la Coldiretti «nell’arco di dodici mesi è in grado di assorbire circa 20 chili di polveri, a seconda della specie». Le specie più “mangia smog” sono larici, cipressi, salici, pioppi, betulle, tigli, ontani e aceri. 

Coldiretti Lombardia non si è limitata a ricordare l’importanza del verde in città, ma ha indicato anche come incrementarlo. «Occorre salvaguardare e incentivare gli spazi verdi, anche attraverso l’introduzione di misure di defiscalizzazione degli interventi su giardini e aree verdi, da realizzare con un meccanismo simile a quello previsto per il risparmio energetico, le abitazioni, i mobili o gli elettrodomestici». Tale provvedimento era all’esame dei due rami del Parlamento, ma, complice la crisi del governo Renzi, alla fine non è stato incluso nella legge di Bilancio 2017. Anche il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina di recente ha rilanciato il bonus verde, peccato che non l’abbia sostenuto con la stessa determinazione durante il dibattito che si è protratto per mesi, già a partire dalla scorsa estate.

Le aree verdi svolgono un’altra delicata funzione: migliorano il microclima locale attraverso l’ombreggiamento e l’emissione di imponenti volumi di vapore acqueo. Un’abitazione inserita in un ambiente verde con alberi risparmia fra gli 80 e i 200 Euro all’anno di minori costi per riscaldamento e raffreddamento. «Un altro aspetto importante», ricorda Coldiretti, «considerato che il 2016 si è classificato come l’anno più caldo di sempre a livello mondiale». E i primi mesi del nuovo anno non fanno ben sperare. Del resto nei mesi passati l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) ha lanciato l’allarme sulla concentrazione media di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera, che ha raggiunto il traguardo di 400 parti per milione (ppm) nel 2015, segnando l’inizio di una nuova era climatica.


       

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